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domenica 25 settembre 2011

Referendum, raggiunta quota 500mila Ultimi giorni per firmare contro il Porcellum.Da Repubblica

ROMA - Obiettivo 700mila firme. Perché il traguardo delle 500mila è stato superato ma, per stare tranquilli, meglio abbondare. Va a gonfie vele la raccolta delle firme per il referendum sulla legge elettorale che punta ad abolire l'attuale sistema (il porcellum) e ripristinare il cosidetto Mattarellum. Da oggi fino al 30 settembre i gazebo deipromotori 1 resteranno aperti. Perché è meglio stare larghi, visto che nel controllo della corte di Cassazione qualche firma viene sempre annullata per vizi di forma.
"E' una svolta che - spiegano i promotori - permetterà che i cittadini tornino a partecipare in modo attivo all'andamento politico del Paese scegliendo, con il proprio voto alle prossime elezioni politiche (che potrebbero essere anche anticipate) i propri rappresentanti in Parlamento e non essere più governati da una buona parte di personaggi scelti a monte dai partiti". Per questo "bisogna moltiplicare gli sforzi"

Esulta Arturo Parisi: " E' la rivolta dei cittadini annunciata e resa manifesta dal referendum ad aver loro aperto gli occhi e sciolte le loro lingue. E' ora dimostrato nei fatti quanto fondata fosse la convinzione che solo il referendum sarebbe stato il pungolo capace di spingere il parlamento a risvegliarsi dalla propria colpevole inerzia

e a cambiare l'attuale legge elettorale nel senso indicato dai cittadini sottoscrittori dei quesiti. Già oggi, mentre ancora contiamo con fiducia ma anche con ansia le firme raccolte, possiamo perciò dire che il referendum ha vinto: costringendo a riaprire la strada bloccata, imponendo la condanna del 'porcellum', indicando in modo nitido la prospettiva per il suo superamento". Nel frattempo il segretario del Pdl Angelino Alfano prova a sparigliare le carte ed apre sulla legge elettorale: "Si può e si deve cambiare, salvaguardando il bipolarismo, evitando che i parlamentari siano calati dall'alto e consentendo ai cittadini di scegliere il premier". Ma la linea dell'ex ministro della Giustizia lascia fredda l'opposizione, a cominciare dall'Udc, partito indicato come il primo destinatario delle aperture del centrodestra. Anche Gianfranco Fini si mostra freddo: "Meglio tardi che mai. Avevano ragione i referendari che dicevano che la raccolta delle firme avrebbe avuto un effetto grimaldello". Per Fini sarebbe più ragionevole, però, includere la legge elettorale in un pacchetto di riforme istituzionali: "Meglio mettere mano al dimezzamento del numero dei parlamentari, alla fine del bicameralismo perfetto e parallelamente discutere la legge elettorale a partire del numero appunto dal numero dei parlamentari, magari 400 invece di 630" e del nuovo ruolo che avrebbe il Senato. "Se non si fa così, sembrano solo chiacchiere", conclude Fini.

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