la nostra terra

venerdì 29 gennaio 2010

COMUNICATO STAMPA

Con la legge 99/2009 del Giugno 2009 il Governo Berlusconi ha di fatto reintrodotto in Italia l’Energia Nucleare. Il testo della legge prevede che il Governo nazionale possa decidere autonomamente la localizzazione e la costruzione degli impianti nucleari e dei siti per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, senza nessun coinvolgimento dei territori interessati, cosi come prevede la Costituzione nel Titolo V e più specificatamente negli articoli 117 e 118.

Una vera e propria imposizione, cosi come si tentò di fare nel Novembre 2003 quando Scanzano Jonico fu al centro del tentativo del Governo, anche allora Berlusconi, di costruire il deposito unico per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari.

Allora ci opponemmo assieme a tutto il popolo lucano e con il forte ed autorevole impegno delle Istituzioni sventammo quel pericolo. Oggi siamo al fianco della Giunta Regionale di Basilicata e del Presidente De Filippo, dei parlamentari del Partito Democratico che instancabilmente sono impegnati per scongiurare le velleità del Governo nazionale.

Come Giovani Democratici di Bernalda e Metaponto siamo pronti a promuovere, Domenica 31/01, una petizione popolare a sostegno del ricorso presentato dalla Regione Basilicata alla Corte Costituzionale per la declaratoria di illegittimità costituzionale della legge “Sviluppo”, la 99/2009.

Intendiamo mantenere alta l’attenzione e sensibilizzare la società lucana su questa materia così delicata per lo sviluppo della nostra Regione e del territorio del metapontino in particolare e garantire una costante informazione affinché venga ripristinata la volontà popolare prevista dalla Costituzione e violata, a nostro avviso, dal Governo e dalla maggioranza di centro destra.

Bernalda-Potenza lì, 29/01/2010

mercoledì 13 gennaio 2010

I pionieri del "far bene"

La pionieristica, in politica, produce ogni giorno i suoi esempi.

L'ultimo, è quello del PRI; si è registrata negli ultimi mesi, più corretto è forse dire giorni, una frequente e continua attività di questa nuova componente del panorama politico locale, nuovamente emersa domenica 10 Gennaio con la distribuzione dell’ultimo volantino. Ovviamente noi GD siamo abituati a prendere le cose dal lato positivo e facendo un'analisi di ciò che il neonato partito voleva comunicare alla popolazione bernaldese, abbiamo cercato di soffermarci sulla parte propositiva presente nello scritto, a dispetto di altre pubblicazioni che si limitano solo alla menzogna e alla disinformazione.

E' stato piacevole riscontrare che nelle intestazioni del volantino si poteva leggere “Noi giovani del PRI”; è stato altresì curioso osservare come alcuni di questi giovani vantassero una qualità del Partito Repubblicano molto particolare e, a nostro avviso, tutt'altro che lodevole: quella di non essere schierato politicamente. In ogni caso non abbiamo potuto evitare di valutare positivamente la presenza di ragazzi come noi, scesi in campo e facenti parte di una fascia d’età che è più vicina alla nostra. Questa non vuole essere una “caccia al più grande”, ma semplicemente un'azione volta a promuovere il normale processo di ricambio generazionale, che, inevitabilmente, coinvolge anche la politica, sempre a dispetto di formazioni che non hanno ancora ben chiaro il processo.

Non è stato difficile notare, dal punto di vista contenutistico, come l'attenzione sia stata rivolta ancora al passato, evidenziando alcune situazioni locali che, purtroppo, talvolta, lasciano insoddisfatti anche noi; adesso però ci aspettiamo che la fase della lamentela venga superata con le proposte e con il dialogo, speranzosi di essere parte attiva in questo dialogo, perché non fa nulla se si è aspettato tanto prima di scendere in campo (essendo attivi da dieci anni sappiamo quanto è difficile essere giovani e allo stesso tempo prestare attenzione alla politica locale), non fa nulla se voi giovani del PRI non avete fatto caso alla presenza dell’unica associazione politica giovanile esistente sul territorio, ma sarebbe un enorme errore di valutazione politica la nostra esclusione da un confronto solo perché siamo schierati politicamente. Incorrereste così nel fallo di ridurvi al ruolo della maschera di qualche “cavaliere” che, da anni, combatte le sue battaglie nei bar e sui marciapiedi. Solo così ci si può tenere fuori dalla Politica del non fu, ovviamente sempre a dispetto delle formazioni che persistono nel credere in questo modo di operare.

In conclusione vogliamo mettere in evidenza l'aspetto aleatorio sottoposto a condizione: qualsiasi risultato dovesse consegnarci il confronto per le amministrative, non vorremmo essere spettatori di una vostra ritirata lampo, sarebbe una mossa politica molto poco “originale”, in quanto risulta essere una pratica già diffusamente adoperata in passato.

La politica del "non fu"

Lo scenario politico locale, casualmente, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, è costellato di osservazioni critiche sul recente passato; se ci si limitasse solo a questo, non ci sarebbe da meravigliarsi, in quanto ben venga la critica politica (magari anche propositiva), anche se in ritardo. Ovviamente il problema non è questo. Leggendo attentamente le ultime pubblicazioni, mediante qualsiasi mezzo, della compagine politica che, nell'ultimo quinquennio, sedeva tra le fila dell'opposizione (anche se opposizione è un sostantivo alquanto azzardato), si può notare, ed invitiamo chiunque a farlo, una troppo accentuata diffusione di un modo di fare una lettura politica critica (anche se critica è un epiteto alquanto azzardato) che noi Giovani Democratici definiamo “LA POLITICA DEL NON FU”. E' facile, trovare ovunque fotografie, didascalie, brevi cenni storici poco oggettivi in cui si va a condannare l'ultima (ma non solo) giunta comunale, rea di non essersi occupata, o di essersi occupata male di argomenti che vanno dal nepotismo alla sanità, dalla politica clientelare all'agricoltura, dall'ignavia all'urbanistica. Protagonisti di questi simpatici raccontini, sottoposti qua e la all'attenzione dei cittadini, e spacciati come realtà storico-politica, sono, ovviamente coloro i quali appartengono alla compagine politica che, putacaso, nell'ultimo quinquennio sedeva tra le fila della maggioranza. Il termine “raccontini” potrebbe sembrare azzardato ed anche poco rispettoso, ma, sarebbe assurdo definire critica politica articoli in cui troviamo “simpaticamente” disegnato lo scenario politico locale da epiteti quali: “Franceschiello”, “Sciacalli”, “Giunta sinistra”, “Politica Francescana”, “Brodino regional-assistenziale”, eccetera. Ma “la politica del non fu” non è solo questo. Nei “volantini della domenica”, nei blog, nei programmi elettorali, nei testi degli interventi dei comizi, ma anche nei programmi politici dei partiti che, sempre a pochi giorni delle elezioni amministrative, pioneristicamente vengono fondati dal nulla, è cosa alquanto difficile trovare delle linee politiche propositive; cosa molto più comune è riscontrare, invece, che il 75% – 80% delle pubblicazioni è incentrato su critiche verso chi, colpevolmente, non ha fatto, o, ancor più colpevolmente, ha fatto diversamente da come una minoranza consiliare riteneva opportuno. Il restante 20% - 25 %, ovviamente, è contenutisticamente autocelebrativo. Negli ultimi mesi, a partire dallo sciagurato “incidente” delle liste, sono prepotentemente tornate al centro del dibattito politico parole quali: porto, ripascimento, distretto sanitario, piscina comunale, mercato, senso unico, clandestini, ecc... Tra questi, chiaramente, vi sono molti argomenti “caldi”, che l'ultima amministrazione non ha omesso di trattare praticamente e teoricamente nel programma elettorale. Molti altri tra questi argomenti, purtroppo, sono solo tentativi di far “scottare” i cittadini, come si fa con i bambini, al fine pedagogico di non farli più cadere in presunti falli politico-elettorali. Ma i cittadini di Bernalda e Metaponto, come dimostrano da anni, non sono bambini. Quello che fa più male, di questo modo di fare politica, è la consapevolezza che, così facendo, l'unico scopo che si può perseguire è quello di far disaffezionare i cittadini, ma soprattutto i giovani, al mondo della politica. Non sorprende, infatti, che la compagine politica da cui provengono la maggior parte delle critiche disfattiste e non propositive, non possa avvalersi, soprattutto a livello locale, di una componente politica interna giovanile, indipendente ed autonoma. Da attente letture critico-politiche, noi Giovani Democratici abbiamo fatto risalire anche a questo la causa dell'incremento vertiginoso del disinteressamento giovanile alla politica partitica, considerata ormai “qualcosa da lasciar perdere”, di cui pochi, ahiloro, si devono occupare, facendosi bersagliare da critiche, tra cui il “poltronismo”, probabilmente vittima, e non carnefice, della comune disaffezione alla politica, in favore del populismo e del falso associazionismo apolitico o apartitico. Ed è proprio per queste motivazioni che noi Giovani Democratici abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e di contribuire, con umiltà, dedizione, pazienza e costanza, al miglioramento della vita nel nostro amato paese.

martedì 12 gennaio 2010

OPERAZIONE VERITA'

Pensare in grande per il Pdl di Bernalda (uno dei PDL ivi domiciliati) è una fatica immane. Dopo molti sforzi di analisi , di cui non vi è traccia da nessuna parte, in una lettera aperta inviata al Commissario Prefettizio, uno dei coordinatori si sente di affermare che “la crisi mondiale” è la causa del peggioramento dell’economia bernaldese! Siamo contenti di questa strabiliante deduzione, e tiriamo un sospiro di sollievo. Ci era venuto il dubbio che l’approfondimento e l’analisi di “uno dei coordinatori locali del PDL” avesse scoperto che la crisi economica mondiale fosse stata provocata dal disastroso dissesto finanziario pagato negli ultimi venti anni dai cittadini di Bernalda, provocato in grandissima parte da cinque anni di lussureggiante amministrazione comunale guidata ( ma è un puro caso !) dallo stesso novello coordinatore del PDL. Che Bernalda sia faticosamente venuta fuori da quel baratro grazie alle amministrazioni di centrosinistra succedutesi dal 1991 ad oggi, è pensiero che non sfiora minimamente l’estensore della missiva. Né può farlo , dal momento che , per molto tempo ha sostenuto a spada tratta che il dissesto finanziario era una invenzione della sinistra, autoassolvendosi senza mai darne alcuna spiegazione se non quella delle grandi imprese pensate e mai realizzate. E’ un mini-Berlusconi ante-litteram “uno dei coordinatori “ locali del Pdl, perché proprio come il Premier Cavaliere , mentre la crisi “mondiale” (gennaio-febbraio 2009) mieteva vittime in ogniddove, rassicurava gli italiani che “la crisi non c’era!”. Nei mesi successivi, per promuovere ottimismo a basso costo, affermava che la crisi era “già alle spalle!”. Quanto la crisi sia vera lo sanno tutti i cittadini che quotidianamente devono fare i conti con la crisi e la disoccupazione galoppante. Ha buoni allievi qui il Cavaliere ! Quando “uno degli attuali coordinatori PDL” da Sindaco procurava quel disastro immane a tutti i bernaldesi, affermava che il “dissesto” non esisteva. Ora che quella tragedia volge al termine, mostra tanta attenzione alle finanze comunali, al punto di farsi carico di proporre di risparmiare € 100.000 annui proponendo di licenziare 4 inutili assistenti sociali! Sarebbe solo un dettaglio precisare che la somma indicata è di granlunga più contenuta e che per metà grava sul bilancio regionale. Cosa volete che sia qualche decina di migliaia di euro per chi ha lasciato debiti alla Comunità per oltre 20 milioni di euro? Ma non è questo dettaglio la cosa più clamorosa e politicamente significativa. Quel che suscita stupore e meraviglia è la considerazione che questo coordinatore ha dei servizi sociali ! Nella sua mente, tutto ciò che non si traduce in metri cubo di cemento non ha nessun valore ! Che questo “inutile” lavoro sia svolto da quattro donne è cosa che sottolinea ulteriormente la scala dei valori a cui si ispira questo coordinatore (e chissà, forse, anche i suoi coordinati !). Ma forse questo novello risanatore di costumi e di bilanci, in realtà non si preoccupa tanto delle 4 assistenti sociali, quanto del fatto che una di esse è la moglie dell’ultimo sindaco, Francesco Renna. Al coordinatore PDL piace seminare un’immagine distorta ed offensiva della specchiata dirittura morale di un pubblico amministratore, benché il “coordinatore” sappia che Renna non ha provveduto ad assumere la moglie, già impegnata in precedenza in quell’utile e delicato lavoro nell’ambito del piano assistenziale di zona promosso dalla regione Basilicata già dal 2002. Invocando “ sani principi e scelte mirate” uno dei coordinatori del PDL ritiene di riproporre una squallida politica di bassissima lega, fatta di pettegolezzi insulsi e calunnie gratuite per inventarsi nepotismi inesistenti. Ognuno è libero di proporre per la campagna elettorale i temi che preferisce, ma dalla scelta dei temi, anche quando infarciti di nauseabondi moralismi, i cittadini potranno valutare e decidere per il futuro. Il PD, invece, pur rigettando questo terreno di scontro, non può evitare di far chiarezza su tutto, anche sulle illazioni e le menzogne, ma respingendole al mittente con la forza dei documenti che ne smentiscono la credibilità. E per procedere alla vera OPERAZIONE VERITA’ il PD invita i cittadini al primo incontro che si svolgerà sabato 16 gennaio alle ore 18,30 per illustrare i dati VERI del DISSESTO FINANZIARIO per ricordarlo a quanti lo hanno provocato e a tutti i cittadini di Bernalda che l’hanno pagato.