la nostra terra

lunedì 1 febbraio 2010

ANCORA UNA VOLTA .... CONTRARI!

La legge 99/2009 del Governo Berlusconi prevede il ritorno al nucleare È una legge che è violenza alla storia, alla voce, ai luoghi del nostro Paese la cui volontà, espressa nel referendum del 1987, è stata brutalmente infossata. È una legge che non rispetta il Titolo V della Costituzione e i poteri concorrenti delle Regioni in tema di produzione di energia e il governo del territorio. Con tale legge le Regioni vengono escluse dall’iter decisionale relativo alla localizzazione degli impianti nucleari e il Governo sarà il solo a decidere, mentre tratterà soltanto con la Conferenza Unificata Stato-Regioni, che ha solo potere consuntivo. Ancora una volta il Governo si appropria del potere decisionale in modo autoritario e non considera il parere negativo dato dalla maggior parte delle Regioni (15 su 20). Anche Regioni governate dal centro-destra si sono dette contrarie.

Noi al ritorno di un mezzo antieconomico, pericoloso e anacronistico non ci stiamo!

Siamo convinti che questa scelta sia antieconomica perché il costo di gestione sarebbe elevato e lo smaltimento dei rifiuti che tra l'altro il governo, maliziosamente e furbescamente non cita nella suddetta legge! Facendo un'analogia con i R.S.U. è come se fosse stata considerata solo la raccolta dei rifiuti nei costi e non lo smaltimento!

È pericolosa perché il Governo pensa di costruire centrali nucleari non di ultima generazione ma di III andando in controtendenza con ciò che altri Paesi Europei stanno facendo, costruendo centrali nucleari di IV generazione. Ma la cosa ancor più grave è lo smaltimento delle scorie nucleari.

Come pensa questo governo di smaltire in sicurezza i prodotti di questo processo? E poi, come pensa il nostro Consiglio dei Ministri di ritornare al nucleare senza aver prima smaltito le scorie vecchie?

Non è in dubbio che dietro il nucleare ci sono enormi interessi economici di pochissimi. Il Paese viene prima di tutto e di tutti ma ciò non interessa a chi frequenta Palazzo Chigi.

Occorre ripristinare la legislazione concorrente di fatto violata dalla legge 99/2009.

Temi di interesse generale come questo devono essere affrontati con le idee chiare e il governo, è chiaro a tutti, non le ha.

Noi Giovani Democratici di Bernalda amiamo il nostro territorio e siamo contro ogni colonizzazione. Crediamo nelle risorse presenti in Basilicata e da li vogliamo partire per produrre energia pulita i cui benefici possano andare a vantaggio di tutti i lucani.

Il futuro è sostenibilità e sviluppo sostenibile, ovvero lo sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”. Lo sviluppo sostenibile assume quindi le caratteristiche di concetto integrato, avocando a sè la necessità di coniugare le tre dimensioni fondamentali e inscindibili di Ambiente, Economia e Società, dato che risulta evidente come l’azione ambientale da sola non possa esaurire la sfida: ogni piano o politica di intervento, infatti, deve rispondere ad una visione integrata e definire sia impatti economici che sociali ed ambientali. Il progresso tecnologico sostenibile si pone allora quale strumento per raggiungere l’obiettivo di un uso oculato delle risorse naturali diminuendo il consumo di quelle non rinnovabili, della limitazione dei rifiuti prodotti e della sostituzione del capitale naturale (territorio, risorse materiali, specie viventi) con capitale costruito (risorse naturali trasformate).

Il Governo Berlusconi non può ignorare che in Italia sono stati tracciati cammini diversi e virtuosi. Abbiamo intrapreso iniziative importanti per la tutela dell’ambiente, il monitoraggio e la salvaguardia del territorio, il miglioramento della qualità dell’aria e il controllo delle emissioni nell’atmosfera, il risanamento dei siti inquinati, la gestione ottimale dei rifiuti, lo sviluppo e la compatibilità ambientale. In questa direzione vogliamo proseguire!

La maggioranza e il Governo non possono ignorare la volontà popolare che nel Referendum del 1987 ha bocciato con l’ 80, 20% l’energia nucleare, NON PUO’ IGNORARE i 100.000 di SCANZANO del 23 Novembre 2003.