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venerdì 1 marzo 2013

Noi del PD di Bernalda: il dovere di fare chiarezza


Continuare imperterriti ad essere ciechi davanti al dato del voto nazionale e locale è per me qualcosa di inconcepibile, c’è un vento che ha gonfiato le nostre vele nel periodo delle primarie delle grandi città con Milano il più grande esempio di volontà di cambiamento che va recuperato. Le non esaltanti percentuali appena espresse da SEL infatti ci confermano che era la stessa base interna al PD ad eleggere candidati non del partito che meglio rappresentavano la nuova filosofia di cui abbiamo bisogno adesso e non più trascurabile.
Anche se il Sindaco del nostro paese ha scelto di prolungare la penosa agonia di una amministrazione comunale mai nata, il PD di Bernalda deve trovare la volontà, il coraggio e le energie per guardare avanti e per tentare di ricostruire un rapporto positivo con la città e con i drammatici problemi dei suoi cittadini.
So benissimo quanto sia difficile oggi, guardando al contesto nazionale e locale, parlare di un nuovo inizio, di un ritorno ad un confronto con i cittadini, ma non esistono scorciatoie se vogliamo evitare di disperdere complessivamente un patrimonio di intelligenze e di idee che abbiamo il dovere di mettere al servizio di Bernalda e Metaponto nelle forme e nei modi che decideremo insieme a tutti quelli che non hanno mai pensato che il crollo di una amministrazione comunale debba necessariamente significare la fine di una esperienza politica collettiva.
Va detto con chiarezza che non possiamo consentire più a nessuno di giocare una partita a scacchi sulla pelle del partito e della Città.
Inoltre, non possiamo e non dobbiamo più consentire a chi si è candidato alle primarie in modo irrituale  contro il deliberato della stragrande maggioranza della sezione e del gruppo consiliare del PD, di continuare ad agire come se nulla fosse accaduto trincerandosi legittimamente dietro aspetti formali ineccepibili, come quello che è stato eletto dai cittadini di Bernalda e non dal PD ( è indubbiamente vero). Suggerirei, comunque, a chi fa queste spericolate affermazioni di non eludere con tanta superficialità l’enorme questione politica che ha davanti (la sfiducia del suo partito e la inesistenza di una maggioranza politica ) e di presentarsi davvero al cospetto dei cittadini per toccare con mano il loro gradimento e la loro condivisione sulle scelte compiute, e, sopratutto, su quelle non compiute.
Le mie dimissioni sono infatti la presa d'atto cosciente di una situazione politico-amministrativa ormai irrecuperabile, certificata dai risultati delle ultime elezioni politiche. Io credo che gli elettori, gli iscritti, i simpatizzanti e gli astensionisti valutino, ora più che mai, con grande attenzione i comportamenti del partito di maggioranza relativa del centrosinistra. Per questo è necessario offrire alla loro valutazione le ragioni delle scelte da noi compiute negli ultimi mesi sino all’esito finale e che la loro proposta e le loro ragioni siano ascoltate e tenute in debita considerazione dal PD. Ciò è possibile organizzando una serie di incontri pubblici che possano ridare partecipazione democratica alla società bernaldese.
Coerentemente con quanto comunicato al sindaco già una settimana fa, il PD di Bernalda e Metaponto  non vuole e non vorrà far parte dell'esecutivo poiché allo stato, non vi è una maggioranza politica che lo sostiene. La scelta sulla composizione dello stesso è imputabile alla sola volontà del sindaco e di chi, negando la realtà, ha trovato ragioni altre per accettare di procrastinare una situazione confusa che invece esige chiarezza e coraggio nelle scelte non più incoerenti come quella appena fatta.

Angelo Troiano

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