Continuare imperterriti ad essere ciechi
davanti al dato del voto nazionale e locale è per me qualcosa di inconcepibile,
c’è un vento che ha gonfiato le nostre vele nel periodo delle primarie delle
grandi città con Milano il più grande esempio di volontà di cambiamento che va
recuperato. Le non esaltanti percentuali appena espresse da SEL infatti ci
confermano che era la stessa base interna al PD ad eleggere candidati non del
partito che meglio rappresentavano la nuova filosofia di cui abbiamo bisogno
adesso e non più trascurabile.
Anche
se il Sindaco del nostro paese ha scelto di prolungare la penosa agonia di una
amministrazione comunale mai nata, il PD di Bernalda deve trovare la volontà,
il coraggio e le energie per guardare avanti e per tentare di ricostruire un
rapporto positivo con la città e con i drammatici problemi dei suoi cittadini.
So
benissimo quanto sia difficile oggi, guardando al contesto nazionale e locale,
parlare di un nuovo inizio, di un ritorno ad un confronto con i cittadini, ma
non esistono scorciatoie se vogliamo evitare di disperdere complessivamente un
patrimonio di intelligenze e di idee che abbiamo il dovere di mettere al
servizio di Bernalda e Metaponto nelle forme e nei modi che decideremo insieme
a tutti quelli che non hanno mai pensato che il crollo di una amministrazione
comunale debba necessariamente significare la fine di una esperienza politica
collettiva.
Va
detto con chiarezza che non possiamo consentire più a nessuno di giocare una
partita a scacchi sulla pelle del partito e della Città.
Inoltre,
non possiamo e non dobbiamo più consentire a chi si è candidato alle primarie
in modo irrituale contro il deliberato
della stragrande maggioranza della sezione e del gruppo consiliare del PD, di
continuare ad agire come se nulla fosse accaduto trincerandosi legittimamente
dietro aspetti formali ineccepibili, come quello che è stato eletto dai
cittadini di Bernalda e non dal PD ( è indubbiamente vero). Suggerirei,
comunque, a chi fa queste spericolate affermazioni di non eludere con tanta
superficialità l’enorme questione politica che ha davanti (la sfiducia del suo
partito e la inesistenza di una maggioranza politica ) e di presentarsi davvero
al cospetto dei cittadini per toccare con mano il loro gradimento e la loro
condivisione sulle scelte compiute, e, sopratutto, su quelle non compiute.
Le
mie dimissioni sono infatti la presa d'atto cosciente di una situazione
politico-amministrativa ormai irrecuperabile, certificata dai risultati delle
ultime elezioni politiche. Io credo che gli elettori, gli iscritti, i
simpatizzanti e gli astensionisti valutino, ora più che mai, con grande
attenzione i comportamenti del partito di maggioranza relativa del
centrosinistra. Per questo è necessario offrire alla loro valutazione le
ragioni delle scelte da noi compiute negli ultimi mesi sino all’esito finale e
che la loro proposta e le loro ragioni siano ascoltate e tenute in debita
considerazione dal PD. Ciò è possibile organizzando una serie di incontri
pubblici che possano ridare partecipazione democratica alla società bernaldese.
Coerentemente
con quanto comunicato al sindaco già una settimana fa, il PD di Bernalda e
Metaponto non vuole e non vorrà far
parte dell'esecutivo poiché allo stato, non vi è una maggioranza politica che
lo sostiene. La scelta sulla composizione dello stesso è imputabile alla sola
volontà del sindaco e di chi, negando la realtà, ha trovato ragioni altre per
accettare di procrastinare una situazione confusa che invece esige chiarezza e
coraggio nelle scelte non più incoerenti come quella appena fatta.
Angelo Troiano
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