la nostra terra
giovedì 29 gennaio 2009
28/01/2009 Fondazione BasilicataFuturo: venerdi 30 gennaio a Matera Gianrico Carofiglio presenta "Nè qui nè altroVe".
Continuano le attività della Fondazione di cultura politica BasilicataFuturo.
Venerdì 30 gennaio 2009 a Matera presso il Complesso Le Monacelle con inizio alle ore 18.00, Gianrico Carofiglio presenta il libro “Né qui né altroVe”.
>>>scarica la locandina<<<
Inoltre sono stati messi in programma altri due appuntamenti:
- il 6 febbraio ’09 a Potenza nell’ambito del ciclo di seminari su MEZZOGIORNO TRA GLOBALIZZAZIONE E FEDERALISMO, verrà svolto il primo seminario “Scenari e strategie per il Mezzogiorno tra programmi comunitari, politiche nazionali e modelli di sviluppo locale”.
- il 20 febbraio ’09 a Potenza Ignazio Marino presenterà il libro “Credere e Curare”.
28/01/2009 Nucleare, Bubbico: "No a commissario e contabilità speciale per arsenale ex URSS".
il governo Berlusconi ci riprova e con un emendamento al Ddl per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese e in materia di energia (A.S. 1195) torna sulla vicenda dello smantellamento dei sommergibili dell'ex Unione Sovietica, prevedendo l'istituzione di un'apposita contabilità speciale presso la Tesoreria Provinciale di Roma e la nomina di un Commissario ad Acta che dovrebbe provvedere alle occorrenti attività e a ogni azione utile e funzionale al conseguimento degli obiettivi.
L'emendamento fa esplicito riferimento all'Accordo tra Italia e Federazione Russa del 5 novembre 2003, con il quale il nostro Paese, attraverso la Sogin Spa (società del ministero dell'economia), si è impegnato a partecipare allo smantellamento dei sommergibili russi con più di 720 milioni di euro che stanno ancora gravando sui cittadini italiani, gestiti dal Ministero dell'Industria atomica russo con criteri e procedure non conformi ai minimi richiesti in ambito Ue per garantire trasparenza ed evidenza pubblica. Lo smantellamento delle testate, degli armamenti e degli impianti nucleari, come segnalato da diversi organi di stampa tra cui anche la trasmissione Report, è diventato il grande business degli ultimi anni e intorno ad esso vengono segnalati interessi 'opachi' da parte di operatori spregiudicati di diversi Paesi e anche di Regimi. Adesso con un emendamento a un Ddl che nulla ha a che fare con l'intesa tra il governo italiano e la federazione Russa del 2003, l'esecutivo con un colpo di mano vuole introdurre una contabilità speciale per gli stanziamenti destinati allo smantellamento dei sommergibili ex sovietici. Si tratta di risorse provenienti direttamente dalle tasche dei contribuenti italiani e che verrebbero gestite con norme 'speciali' invece che con le normali procedure e i controlli propri della nostra contabilità pubblica. L'opposizione del Pd, iniziata questa mattina in Commissione industria, sarà durissima e senza sconti perché è inaudito che per smantellare i sommergibili nucleari e l'arsenale dell'ex Unione sovietica si metta mano al portafoglio degli italiani e per di più senza la garanzia di un ordinario e trasparente controllo della contabilità normalmente assicurato dallo Stato.
Inoltre non è ancora chiara la modalità di smantellamento delle testate e degli impianti nucleari, né dove vanno a finire le scorie. Non è infine chiaro se sono garantite le necessarie condizioni di sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Problematiche complesse in materie tanto delicate richiedono rigore, trasparenza e informazione dei cittadini nella gestione delle procedure a tutela dei rilevanti interessi pubblici in gioco, primo fra tutti la tutela della salute.
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CASALETTO:"La Basilicata ha bisogno di grandi scelte"
“L’attuale fase politica è il punto di inizio di una riflessione che vuol rifuggire, per quanto ci riguarda, dalla logica del “più o meno convincente” a seconda delle convenienze.Pensiamo che la Basilicata abbia bisogno di grandi scelte e di tornare ad avere emozioni forti, grandi idee guida cui orientare la propria azione quotidiana”. E’ quanto sostiene in una nota il segretario regionale dei Giovani Democratici Giovanni Cataletto, che aggiunge:“Le misure anticrisi del Governo Berlusconi mortificano le attese di una generazione precaria e meritevole. Taglia gli incentivi per le ristrutturazioni energetiche con danno evidente alle politiche dell’abitabilità. Taglia i fondi per il Servizio Civile. Insomma la crisi economica richiederebbe qualcosa di più. Pensiamo, inoltre, che il Centrosinistra ed il Pd vadano considerati in un arco lungo di suggestioni e di motivi che ne hanno fatto un interlocutore credibile per la società lucana. Oggi quelle suggestioni le avvertiamo di meno e non avvertiamo la sensazione per cui ogni cambiamento avviene in una dinamica progressiva e alta.Oltre la necessità valga il coraggio. Il coraggio di scelte moderne e lungimiranti, la volontà di uscire dall’iperpoliticismo e di poter scrivere su base equa, e di reciproco riconoscimento tra generazioni, lo Statuto e la legge elettorale regionale. Il coraggio di un partito che rifugga da rivendicazioni identitarie false e strumentali.Ci aspettiamo dalla nuova fase del Centrosinistra di poter parlare di contenuti a partire da misure fortemente innovative come l’internet veloce in ogni angolo della regione.Pur consapevoli dei segnali dati nella finanziaria regionale su misure anticicliche ed in materia energetica pensiamo che occorra una rivisitazione della cittadinanza solidale dando più spazio all’orientamento ed alla prima occupazione, dalla verifica puntuale di politiche attuate e non, come ad es. i master e la mai convocata Conferenza Regionale sull’Università.Crediamo – conclude Cataletto - che sulla consistenza della politica e sull’autonomia di una generazione si fondino le speranze per una regione migliore di quella attuale e per un contributo giovanile al Partito Democratico”.
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mercoledì 28 gennaio 2009
EMERGENZA SANITA':NEL 2010 SPESA SCOPERTA DI 10 MILIARDI
Tagli agli ospedali pubblici: meno posti letto e più diseguaglianze tra Nord e Sud. Lo Stato si dimentica dei suoi cittadini. Almeno di quelli che una clinica privata non possono proprio permettersela. Nel 2010, infatti, le Regioni saranno costrette a tagliare ospedali pubblici e posti letti. Il perché? Semplice: i fondi stanziati dal governo non saranno sufficienti a pagare i 10 miliardi "scoperti" necessari alla spesa sanitaria.E' questo il quadro che emerge dal rapporto 'Sanità 2008' curato dal Ceis (Centre for economic and international studies) dell'università Tor Vergata di Roma presentato oggi in una sala del Senato. Lo scenario descritto dallo studio è allarmante: sono circa un milione e 200mila le famiglie che si sono impoverite nel 2006 a causa di spese sanitarie impreviste, la maggior parte delle quali, circa 861mila, hanno ammesso di aver dovuto affrontare "spese catastrofiche". Una situazione di fronte alla quale il ministero del Welfare tenta una razionalizzazione dell'offerta sanitaria cercando di "liberare risorse - spiega il titolare del dicastero, Maurizio Sacconi - per destinarle ai servizi", riducendo il numero di ospedali e puntando su poche grandi strutture specializzate. Una scelta però bocciata dal rapporto Ceis. Ospedali e posti letto, infatti, sono necessari in quanto la domanda c’è ed è confermata dai dati resi noti: mentre cala l'offerta pubblica, aumenta quella privata.Tra il 2000 e il 2006 il numero degli ospedali pubblici in Italia è diminuito del 16,7% mentre, nello stesso periodo, quello delle strutture private accreditate è aumentato del 5%. Allo stesso tempo il numero di posti letto disponibili nelle strutture statali è calato del 13,6%, mentre in quelle accreditate, al contrario, è aumentato del 2,6%. Ormai, scrive il Cei, solo il 54% delle strutture sanitarie è di proprietà pubblica. E' vero che sono mediamente più grandi e ancora garantiscono l'80% dei posti letto. Ma si tratta di una percentuale che, secondo le proiezioni, è destinata a diminuire.Nel 2006, precisa il Ceis, il numero di posti letto complessivi, tra pubblico e privato, è pari a 4,5 ogni mille abitanti (in calo del 10,8% rispetto al 2000): di questi, 3,9 sono destinati al ricovero per acuti e 0,6 ai lungo-degenti, un livello al di sotto di quanto prescritto dalla legge, che prevede almeno un posto disponibile ogni mille abitanti. Solo il Lazio e la Provincia di Trento risultano in regola; per tutti gli altri la disponibilità è insufficiente. Tra il 2000 e il 2006 il numero degli ospedali è calato complessivamente del 7,9%. Primi nella classifica dei tagli il Veneto, che tra il 2000 e il 2005 ha sforbiciato il numero di strutture del 42% e quello dei posti letto del 15%, e il Friuli Venezia Giulia con, rispettivamente, -8% e -21%. In controtendenza il Molise con +22% delle strutture e +16% dei posti."I dati del Ceis – ha criticato il senatore Lionello Cosentino, responsabile Sanità nel governo ombra del Pd, commentando i dati del rapporto - purtroppo non sono una novità. La spesa cresce e il Governo annuncia tagli. Eppure le diseguaglianze nella salute e nelle cure sono già grandi nel Paese, fin troppo grandi"."Ciò che occorre - prosegue Cosentino - è aiutare le Regioni, soprattutto al Sud, a fare e a fare bene: controllare la spesa, la sua efficienza, i suoi risultati. Il piano nazionale, promesso per settembre con il Libro bianco sul Welfare dal ministro Sacconi, ancora non si vede".Secondo l'esponente democratico "sarebbe necessario definire le priorità e gli obiettivi di salute, coordinare le politiche delle Regioni in difficoltà, fare gioco di squadra. Ma il governo - conclude Cosentino - annuncia solo tagli. Non è la strada giusta".G.R.
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Silvio Berlusconi. Il PD: ignora il dramma della violenza sessuale e si smentisce sull'utilità dei soldati">
Frasi oscene
Berlusconi sottovaluta la violenza sulle donne. Aderisci all'appello del PD "Contro la violenza sulle donne, promuovere la cultura del rispetto"fonte "Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai...". Silvio Berlusconi. Il PD: ignora il dramma della violenza sessuale e si smentisce sull'utilità dei soldati Negli ultimi giorni abbiamo assistito a un crescendo di episodi di violenza contro le donne, dalle atroci aggressioni allo stupro di gruppo, avvenuti soprattutto nella città di Roma.Per questo chiediamo che: - il ministro dell'interno Maroni venga al più presto in Parlamento a riferire sulla grave emergenza della violenza contro le donne e sulle misure, anche finanziarie, che il governo deve mettere in campo al più presto per contrastare il fenomeno e rendere le città più sicure per le donne;- il Parlamento prenda al più presto in esame le proposte del Pd contro la violenza sulle donne, a sostegno dei centri antiviolenza; la legge sullo stalking venga approvata al più presto; il governo metta in campo una campagna antiviolenza la quale informi le donne sulle strutture e i servizi di prevenzione e contrasto e preveda corsi di educazione al rispetto della differenza di genere nelle scuole, per promuovere il rispetto della dignità e dei diritti delle donne.Il Partito Democratico nelle prossime settimane lancerà una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne su tutto il territorio nazionale per contribuire alla prevenzione e a una cultura del rispetto del corpo femminile.Per aderire all'appello presto sarà online un modulo d'adesione, intanto si può aderire lasciando il proprio nome e cognome in un commento al post su PdNetwork .La violenza contro le donne è un fenomeno che assume ormai i connotati di una vera e propria emergenza nazionale, costituendo la prima causa di morte per le donne e le giovani donne.
Ennesima battuta. Ennesima frase shock che infiamma il dibattito politico: "Dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze italiane, credo che non ce la faremmo mai...". Parole indegne che dimostrano quanto sia scarsa la responsabilità e la sensibilità per le violenze sulle donne da parte di Berlusconi. Ma fa ancora più senso il fatto che queste frasi sembrano cadere nel vuoto e nell'indifferenza della gente comune. Sembra che essere Presidente del Consiglio autorizzi la possibilità di dire qualunque cosa passi per la testa senza alcuna preoccupazione o rispetto per la carica istituzionale.La faccenda è ancora più drammatica se si pensa che anche stavolta il premier ha dovuto rilanciare e ribaltare l'accusa. Benzina sul fuoco: "Lo stupro - ha aggiunto - è un reato indegno, incivile ed esecrabile. Punto e basta. E' un punto fermo, il mio era un complimento alle ragazze italiane che sono alcuni milioni, io penso che in ogni occasione serva sempre il senso della leggerezza e dell'umorismo”. Leggerezza e umorismo?Poi, avendo completamente perso la faccia ha proseguito commentando la concessione degli arresti domiciliari per il violentatore di Capodanno: “lo stupro è un trauma che rimane nella vita e quindi sono in disaccordo totale con il giudice che ha messo fuori il responsabile dell'atto". Per fortuna!Per Walter Veltroni “l’ennesima battuta del presidente del Consiglio di fronte al dramma delle tante donne violentate in questi giorni è una dimostrazione ulteriore di scarsa responsabilità e di scarsa sensibilità per una forma di violenza che segna la vita delle persone che la subiscono”. Quindi interpellato da alcuni giornalisti, il segretario del Partito democratico ha dichiarato che “il Presidente del Consiglio ignora il dramma della violenza sessuale, offende le donne italiane e smentisce se stesso sull’utilità dell’impiego dei militari”. Indignata anche Giovanna Melandri, ministro ombra per le Comunicazioni: "il linguaggio della politica è talvolta ambiguo, frutto di mille mediazioni e, per questo, poco chiaro. E Berlusconi ha da tempo abituato gli italiani alle sue battute. Ma mai come questa volta mi sento da donna, ancor prima che da parlamentare, di dover dire a Berlusconi una cosa chiara: quello che ha detto sugli stupri è profondamente offensivo e inqualificabile, perché il dolore e la sofferenza delle donne non può racchiudersi mai in una battuta così sciatta”.“Tra un'ora potrà smentire, - ha proseguito la Melandri - minimizzare o dire, come fa sempre, che è stato frainteso. Ma personalmente non cambierò mai idea sul fatto che nessun uomo, e men che meno il presidente del Consiglio, possa ironizzare sulle donne e sul dolore e sulla sofferenza prodotti dalla violenza cieca su di esse”. “Ringraziamo il presidente del Consiglio per la sua sincerità e per il sense of humor con cui ci aiuta a stemperare la tensione e la paura. Grazie per aver detto a tutte le donne che se escono da sole, in fondo in fondo, se la cercano. Grazie per aver scherzato sullo stupro, grazie per aver scherzato su di una tragedia che colpisce nella mente e nel corpo le donne che la subiscono” ha commentato Pina Picierno, ministro ombra del PD per le politiche giovanili.“Grazie per essersi rivelato quello che è – ha continuato la Picierno. Grazie per aver rivelato agli italiani che la sua campagna per la sicurezza non era altro che un bluff orchestrato in maniera magistrale. Grazie per aver promesso più sicurezza tagliando i fondi per le forze dell’ordine lasciando il territorio in balia della criminalità. Veramente un bello scherzo. Nel caso di Berlusconi è proprio vero che la miglior battuta è quella non detta. Piuttosto vorrei sapere cosa ne pensano donne come il ministro Gelmini o il ministro Meloni, chissà se anche loro hanno lo stesso spirito umoristico”. “Suscita indignazione la decisione di concedere gli arresti domiciliari al responsabile, reo confesso, dello stupro di una giovane donna a Roma nella notte di Capodanno”. Lo ha dichiarato Vittoria Franco, ministro delle Pari Opportunità del governo ombra del PD. “Se manca la certezza e l’esemplarità della sanzione – ha continua Franco – il rischio è che passi un messaggio di non gravità del reato compiuto. Mai come in casi del genere la certezza della pena – chiunque sia il colpevole, straniero, immigrato o ragazzo di buona famiglia – serve da esempio e contribuisce alla prevenzione. La violenza contro le donne è ormai diventato un fenomeno da combattere con strumenti adeguati. Guai a sottovalutarne la portata, come oggi ha irresponsabilmente fatto il presidente del Consiglio, perché questo costituisce un’offesa alla dignità di chi ha subito la violenza”.
Per Marina Sereni, vicepresidente dei deputati PD, "la violenza sulle donne non può essere oggetto né di campagna elettorale, né tanto meno di polemiche o battutacce oscene. Il Parlamento approvi subito una legge seria sulle molestie persistenti, sullo stalking. Noi del PD siamo impegnati alla Camera, che ne sta discutendo in questi giorni, a far sì che insieme a norme che puniscano penalmente il responsabile del reato, ne vengano approvate altre che insistano sulla prevenzione, sulla formazione del personale medico, di pubblica sicurezza e di assistenti sociali dedicati. Ratificate le norme sulle molestie, mi auguro, non si perda altro tempo e si passi immediatamente all’approvazione di una legge complessiva contro la violenza di genere".
***
Intanto a seguito dell'appello lanciato in rete da Veltroni, è stato immediatamente chiuso il gruppo "Stupro di gruppo" creato da un anonimo su Facebook. “E’ una vergogna, quel gruppo su Facebook va chiuso” ha dichiarato Walter Veltroni raccogliendo l'allarme diffuso tra i tantissimi amici e fan che frequentano quotidianamente il social network. Una vera e propria apologia della violenza, una istigazione contro le donne.
A.Dra
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L'INTERVENTO DI CHIUSURA DI DE FILIPPO AL CONSIGLIO REGIONALE
"Dopo molte e buone parole, io poche parole in relazione anche ad una discussione che come siamo abituati in questo Consiglio è stata lunga. Vorrei partire con una battuta: speriamo di aver guadagnato almeno un giorno alla democrazia, con la discussione, non aver sprecato invece una lunga seduta che anche dal lungo elenco di atti che erano all’ordine del giorno sarebbe stata molto più produttiva, per dotare di risposte le domande che negli stessi interventi in qualche modo hanno anche questa sera…io di fatto alla nuova Giunta ho deciso di cambiare programma, faremo due Giunte alla settimana. Il Consiglio dipende anche da quello. Innanzitutto come si fa e come devo, non solo come si fa in queste circostanze devo dare un attestato e un sincero ringraziamento da amico e anche da Presidente della Regione all’assessore Falotico che ha svolto per questi mesi un’attività molto positiva nello stretto vincolo degli interessi della comunità e di un settore complicato e delicato qual è quello dell’agricoltura che produce anche a parte la quantità e la qualità di prodotti straordinari, produce, per ragioni che ovviamente io tralascio in questa sede di commentare, anche grandi difficoltà e grandi crisi di contesto, di scenario e anche di opportunità che noi bene conosciamo e che dobbiamo continuare ad affrontare in questo Consiglio. Ho sentito che ha annunciato una sua scelta, spero che continui a lavorare e riflettere e aiutare anche a cambiare, secondo le cose che ci ha detto anche questa sera, una forza politica che prova a cambiare l’Italia, prova a cambiare la Basilicata e che ha bisogno anche al suo interno di ragioni e di forze di cambiamento. Vorrei anche augurare all’assessore Straziuso che ritorna da questa parte con l’esperienza anche di questi anni del Consiglio, un’attività proficua in un settore delicato e complesso come quello delle attività produttive che ha molte ragioni di difficoltà, di critica, di attese, di aspettativa che in questo tempo noi dovremmo sapere mettere in campo. Saluto con molto piacere e anche molto rispetto e stima umana ed intellettuale, una personalità politica che è viva e vegeta nella nostra regione, quale l’assessore Viti che pur avendo vissuto un impegno istituzionale molti anni fa, il tenore e anche l’adeguatezza della discussione è del tutto attuale, perché penso che a nessuno di voi è sfuggita la sua costante, cospicua e fattiva presenza nel dibattito politico, devo dire anche culturale della nostra Regione. Non mi vorrei molto soffermare sul senso di questa squadra. La politica dispone le sue forze di rappresentanza secondo i progetti che ha in campo, secondo le indicazioni che vuole raggiungere e io penso che in questa fase della vita politica, era utile e giusto aprire una discussione tra consiglio e partiti che ha prodotto il risultato che voi avete innanzi, questo governo non nasce dal niente. Poi, ovviamente la politica è fatta anche di dissimulazioni, di nascondimenti, ma chiunque si meraviglia di questo governo per la lunga discussione che c’è stata nei due mesi precedenti, al di là se ha condiviso totalmente o parzialmente questa discussione, sicuramente io credo che il sentimento della meraviglia non dovrebbe far parte diciamo così. E’ stata una crisi abbastanza dibattuta e discussa nella quale ci sono state azioni di responsabilità anche del presidente della Regione, questa indicazione che viene utilizzata per i Papi, diciamo, Basilicata quater, De Filippo primo, secondo, il terzo è stato frutto di un ragionamento di responsabilità ed io ricordo a memoria avendolo letto e scritto parola per parola il comunicato di annuncio. Era tutta dentro l’ansia di riforma che io spero verrà apprezzata nei prossimi anni da questa Regione e che non poteva sul punto più delicato, consigliere Ruggiero, quello della Sanità, non poteva assolutamente presentare, diciamo così, momenti di rallentamento e non applicazione. C’è una scadenza che era stata già con qualche sospetto dibattuto, che era quello del 31 dicembre di un Governo dimissionario non avrebbe potuto assumere atti di quella dimensione e di quella qualità, a parte anche il resto dell’attività amministrativa e proprio per rispetto al dibattito e alla discussione, quando io venni in Consiglio e vi parlai di una crisi politica e non di governo, significava che a quel punto dalla mia dichiarazioni le prerogative costituzionali, strumentalmente certe volte richiamate in questo Consiglio che sono in capo al Presidente della Regione, molto modestamente e con molta trasparenza, forse non erano sufficienti in un’azione che pretendeva la sperimentazione che noi stiamo assaporando da oggi in poi di un ripristino di relazioni tra le forze politiche che si stanno, io spero, ricomponendo e che possono dare a questa regione ancora una prospettiva e una possibilità di progetto. Noto, lo voglio dire soprattutto a molti Consiglieri, questa volta mi consentirà il Consigliere Pagliuca con molta simpatia, molti consiglieri nel campo della maggioranza che oggi sfuggono con la libertà di mandato che hanno a disposizione a questo vincolo che era dentro la perimetrazione del Consiglio. L’irrealtà descritta non produce quasi mai consenso. L’aggravamento dell’esterno a questa stanza per la nostra possibilità di radicare consenso, secondo me, ci produrrà qualche delusione e a me pare con molta modestia che c’è una sorta di cupio dissolvi nelle nostre valutazioni. Per te che sei ritornato ad essere democristiano, come ci hai detto, quindi hai dentro questa tua prospettiva anche la parola cristiano, vorrei ricordarti che questo desiderio di morire, “il cupio dissolvi”, la traduzione, desiderio di morire, diciamo così, da vecchio studente di latino, è una frase di San Paolo in una delle più belle lettere ai Filippesi e lui manifestava sempre questo dramma, se inclinarsi sul “cupio dissolvi”, sul desiderio di morire o stare nella carne, nella realtà.Io penso che noi esageriamo a descrivere il mondo che ci sta intorno perché quella descrizione può essere utile per la nostra strategia politica, come se ci fosse una memoria che non sedimenta in questo Consiglio, perché poi tutti i dibattiti si consumano come la vita di una farfalla, tra tre mesi ci siamo dimenticati di quello che forse dicevamo oggi, è una memoria che non sedimenta, è una strana memoria quella del Consiglio, è una memoria che cancella più che sedimenta.Io vorrei ricordarvi, ricordare alle forze politiche della maggioranza, che c’è stato ancora questa volta un tentativo metodologico corretto che è quello di un programma di fine legislatura. Io non vorrei fare arrossire molti Consiglieri che hanno parlato di un libro dei sogni o di una cosa impossibile, perché se io leggessi i capitoletti di quel programma sono esattamente le cose che noi potremmo fare in tre mesi: il piano turistico, che è già all’ordine del giorno del governo regionale e che sarà trasmesso da qui, io spero, a una settimana al Consiglio, la legge sulla competitività che è già all’ordine del giorno, l’attuazione di una serie di misure per le famiglie che sono dentro la Finanziaria, quella sull’energie, lo sconto del gas, le misure per i lavoratori espulsi dai cicli produttivi che sono sottoposti a misure di ammortizzatori sociali, sono tutte cose che volendo noi agire le potremmo attuare velocemente. Ho anche detto alla maggioranza, l’ho detto nella conferenza stampa della fine dell’anno, perché una buona politica deve anche manifestare con molta trasparenza quali sono gli intendimenti nostri e ho detto anche alla maggioranza che avete a disposizione, per questo servizio, fino alla fine di questa legislatura, una persona, in questo caso il Presidente della Regione, che si è ufficialmente, ostinatamente e definitivamente sottratto da qualsisia organigramma, non per le ragioni, diciamo così, di resa rispetto anche alla difficoltà della politica o come peggio potrebbe pensare qualcuno ad altro, tutt’altro, è perché penso che questo è un mestiere che deve consegnare alla fine di una esperienza, con grande gratitudine, un bagaglio di conoscenze, di possibilità di passioni per fare un cambiamento vero. Quindi quando sento in quest’Aula che c’è una guerra dentro al PD, fatta di organigrammi, io penso che voi state ancora, chi lo dice sta ancora sulla vecchia politica, perché il Presidente della Regione è fuori da questa diatriba e vuole accompagnare questa maggioranza, se è possibile, se è praticabile, ad uno sforzo, ad un salto di cambiamento anche in questa regione.E se guardate anche l’apparente remissiva accondiscendenza a relazioni che sono rappresentate in questo governo, vanno esattamente in questa direzione, perché, senza fare molti sforzi, penso che l’Assessore Viti sarà un mio formidabile alleato per aiutare questo cambiamento del centro-sinistra, potrei dire anche l’Assessore Straziuso, che sono gli innesti di questo nuovo governo. Quindi se questo potesse servire rassereniamoci, c’è spazio, c’è possibilità per fare cose buone in questa Regione. Se facciamo lo Statuto, se riusciamo a fare la legge elettorale ovviamente si migliora e si qualifica anche la rappresentanza.Penso che questo senso profondo di responsabilità io non l’ho annunciato, credo che questo sia un metodo buono, uno deve parlare alla comunità, deve dire alla comunità quello che vuole fare, non lo deve dire soltanto alle sezioni, ad un dibattito interno.Io l’ho detto alla comunità e non arretrerò da questa mia posizione.Speravo che questo ingrediente avesse abbassato anche un po’ la tensione dentro il centro-sinistra e forse anche dentro al PD, che è vero, ha ragione Donato Salvatore, essendo il maggiore partito, ha le maggiori responsabilità, nel bene e nel male. Quindi io spero che possa assumerle totalmente e completamente a favore della Basilicata.Non sono sempre totalmente sicuro che ci riusciremo. Siamo all’articolo 126 della Costituzione che è proprio l’elemento conclusivo del mio ragionamento. Guardate, non utilizziamo questo argomento per il negozio della politica o, peggio ancora, per rappresentare la difficoltà e la crisi come una sorta di ascia che ha disposizione in qualsiasi momento per dire che va tutto male, è una responsabilità costituzionalmente incardinata su questo Consiglio, se votasse una mozione di sfiducia, e sul Presidente della Regione.Io però vorrei ricordare, soprattutto a chi ha richiamato più volte questa possibilità: c’è un fondamento nella democrazia, mi è venuto fra le mani in questi giorni, perché lo sta studiando mia figlia che è iscritta a Giurisprudenza, un libro di Norberto Bobbio che avevo letto venti anni fa sulla struttura della democrazia e che mi serve molto a spiegare che non dobbiamo nemmeno utilizzarlo questo argomento. La differenza tra un potere non democratico o, peggio, teologico e uno democratico sta proprio nella rappresentatività e nella durata dei mandati, quindi è un requisito fondamentale quello della durata, cioè non c’è più, come c’è stato nelle monarchie, la possibilità di essere a quel posto “usque mortem”, fino alla morte, come il Papa, nel caso del Capo della Religione.Allora, se la durata è uno dei fondamenti dei mandati della democrazia, mettere mano alla leggera a questo elemento è un incrinamento anche quello democratico, cioè la chiamata alle urne che noi brandiamo nei dibattiti è un elemento di poca democrazia se non lo facciamo con serietà e con attenzione. Il vostro ruolo e la vostra responsabilità e quella mia, ovviamente la mia la elaboro nella mia responsabilità e quindi il giorno in cui il Presidente della Regione sarà consapevole, ovviamente questa consapevolezza io spero che non venga alimentata così senza approfondimenti, ma che sia una consapevolezza istituzionale costituzionale vera, che non è più agibile il campo, in quel caso ha il dovere di interrompere e quindi di incrinare uno degli elementi fondanti della democrazia che è quella della durata stabilita in questo caso, temporalmente, in termini costituzionali. E lo farà, senza avvisi e senza annunci, perché voi sapete com’è semplice, almeno voi dovete votare. La stanza del protocollo del Presidente della Regione è a due porte dalla mia stanza, vado lì e non è che come in Sardegna che si prendono 30 giorni per dibattere. Noi non abbiamo fatto uno statuto nuovo e quindi non abbiamo recepito questa norma modulandola secondo le nostre esigenze e noi abbiamo uno statuto con il quale il giorno in cui il Presidente della Regione o voi questa sera, facciamo un esempio, decidiate di votare la mozione di sfiducia che è stata presentata dal centrodestra, a me è ancora più facile il protocollo, ed è sciolto. Mica si deve annunciare, discutere. Io ho ancora la remota… si vede anche il turbamento somatico che il Presidente della Regione ha manifestato in molti momenti del dibattito in questo Consiglio, però è una responsabilità grande, toccare i fondamenti democratici che sono alla base del nostro consorzio civile in questo paese. Allora uno deve riflettere e a me pare che fino ad oggi il campo non è del tutto impraticabile, non è un campo facile, ammetto, la minoranza coglie un elemento vero, ovviamente lo amplifica, lo indebolisce, perché lo strumentalizza, e non è che voglio fare il consulente della minoranza. Questa è la mia sensazione. La giornata di oggi dà un contributo di rafforzamento alla maggioranza, senza mozione, perciò alla fine del discorso, io vi dovrei addirittura ringraziare, perché senza la mozione di sfiducia saremo stati un po’ peggio, con molta sincerità. Io vorrei dire com’è nato questo Governo ed è nato sulla base di una valutazione di un Assessore autorevole, che è un uomo importante in un grande partito che ha aperto la discussione ovviamente dal primo giorno si è percepito che era una crisi complicata e che avrebbe avuto bisogno di molto tempo. Ad un certo punto il centro sinistra ha messo insieme una valutazione e sulla base di una proposta programmatica di fine legislatura che parla un po’ di tutte le cose che avete riassunto. E’ attuale ancora ritornare a fare un’azione comune a difesa del Mezzogiorno? Io penso di sì e non vi voglio trasferire l’eco del dibattito che c’è anche nella conferenza abbastanza trasversale. Penso che la rappresentazione soltanto, vorrei dirlo al centrodestra, di marca siciliana del Mezzogiorno non va giù a molta parte del gruppo dirigente anche del centrodestra e c’è un disequilibrio a favore della Sicilia che non so quanto ci guadagnerà, ma sicuramente c’è un disequilibrio a favore della Sicilia nelle iniziative nazionali che avrebbe bisogno di un’azione anche in questo caso del Consiglio, delle forze politiche. Se voi avete notato quando c’è stato il dibattito sugli emendamenti, il federalismo fiscale al Senato e quello sull’energia, i due emendamenti che hanno fatto così dibattere, io vi pregherei di leggere il comunicato stampa del Presidente della Regione che è un appello a lavorare insieme. Capisco che è a quattro-cinque mesi dalle elezioni amministrative che sono decisive per tutti, non è una cosa facile. Approvare il documento unico di programmazione che vi sarà trasmesso e spero che se la maggioranza lavora con la passione, proprio da qui a 15 giorni in Consiglio, è un atto importante, utile per la Basilicata. Io penso di sì. Siamo oggi in condizione di poterlo trasmettere perché la materia dei FAS, che è uno dei capitoli di questo documento unico di programmazione che ha un nome aulico ma che nella sostanza e nel format che ha deciso il CIPE ed è abbastanza agevole e sintetico come documento, solo oggi abbiamo a disposizione gli elementi finanziari, nemmeno tanto precisi e nemmeno tanto intoccabili sembrerebbe fino a questo momento dei fondi FAS per proporvi un documento dove gli obiettivi che erano del programma operativo 2007-2013 e che erano nel documento strategico regionale vengono indicati con le poste finanziarie a fianco in maniera anche molto semplice. La legge sulla competitività l’avete richiamata anche voi ed è uno degli elementi che abbiamo messo in questa scheda di fine legislatura ed è utile approvare questo strumento ed io penso di sì. Appena approvato per mettere in campo tutto quello… ho visto che la Commissione dopo la mia audizione aveva in qualche modo accelerato. Il piano turistico regionale, all’ordine del giorno c’era la Giunta. Ritornare a parlare degli accordi di programma sul petrolio, mettere a punto e approvare il piano energetico ambientale che entro febbraio vi potremmo trasmettere. Insomma sono tutte questioni che sarebbero di agevole anche approvazione. Rifare il nuovo programma di cittadinanza solidale, consigliere Di Lorenzo, la Finanziaria regionale ha messo le risorse finanziarie, c’è una relazione che mi pare abbiamo già trasmesso al Consiglio di valutazione del precedente programma ed è possibile fare un nuovo programma per la povertà. Io non sottovaluterei nemmeno il tema dello statuto che io non ho messo la legge elettorale che mi rendo conto che è materia più di gruppi politici, di partiti politici e della dinamica consiliare. Ma anche lo statuto, più volte il Presidente del Consiglio ci ha richiamato a questa possibilità. Non sottovaluterei una valutazione. Io sono in condizione di trasmettere una bozza di disegno di legge anche sulla centrale unica degli appalti, che ovviamente potrete valutare. Io penso che in questa regione nella quale si sono applicate varie tipologie anche di scienze sull’etica, sulla moralità pubblica, alle quali abbiamo reagito molte volte per l’ingiustizia del proponimento che si faceva non soltanto a livello regionale anche a livello nazionale. La Regione Basilicata, la politica ha il dovere non soltanto di rafforzare i comportamenti, l’etica della responsabilità che è materia politica e di coscienza. Sarebbe utile mettere in campo anche provvedimenti che possono in qualche modo arginare possibili infiltrazioni e le esperienze che abbiamo in lungo ed in largo nel nostro paese e nel mondo ci dicono che la moltiplicazioni di centrali che fanno attività di committenza e di appalti pubblici è di per sé un rischio potenziale sulle procedure e sui meccanismi. Noi abbiamo fatto delle proposte che sono tutte a portata di mano e abbiamo discusso su tutto ciò in questi giorni. Ovviamente insomma il destino di queste proposte è totalmente nella mani del Consiglio. Io spero che ci sia questa volontà, si assumano queste decisioni perché un anno e mezzo o un anno e qualche mese di vita in questo Consiglio è ancora molto produttiva. Il 2008, vorrei ricordare questa volta alla maggioranza, il 2008 anche nelle gravi difficoltà politiche, una campagna elettorale per le politiche perse, è stato l’anno che ha prodotto la più grande quantità di riforme forse nella storia della Basilicata, perché ci fu… Il 2008, vorrei ricordare questa volta alla maggioranza, il 2008 anche nelle gravi difficoltà politiche, una campagna elettorale per le politiche perse, è stato l’anno che ha prodotto la più grande quantità di riforme forse nella storia della Basilicata, perché ci fu un sussulto di azioni della maggioranza. Se noi ci mettessimo in cammino, in pochi mesi potremmo facilmente raggiungere questi obiettivi. Insomma, penso che questa è la nostra responsabilità. Ovviamente c’è sempre il dibattito sull’articolo 126. Io lo dico al Consiglio, io non avviso nessuno, perché è prerogativa se dovessi deciderlo, quando riterrò che il campo è impraticabile, mica apro un dibattito. Mi porto nella stanza affianco alla mia e la protocollo. Quindi è inutile che la discutiamo questa, lo dico con molto rispetto per la vostra funzione. Ovviamente, da qui a qualche minuto siete in condizione di farlo con la serenità e con la responsabilità che questo momento vi potrebbe offrire in termini non so se di opportunità o di rischio, diciamo, secondo come la si vuole vivere. Io penso che noi dobbiamo stare ancora qui, perché mi sembra che il campo non è del tutto impraticabile, ci sono molti problemi. Ho sentito con le stesse orecchie vostre il dibattito che c’è stato questa sera. Ci sono novità nella maggioranza che è partita in un certo modo, la posizione del consigliere Mollica, la posizione del consigliere Fierro che non c’è questa sera, la posizione del consigliere Mastrosimone, la posizione del consigliere Rocco Vita, le posizioni critiche ma ancora più legate ad un filo di responsabilità con la maggioranza, della Simonetti e dello stesso Giacomo Nardiello. La rinascita di un nuovo gruppo che per mano del consigliere Falotico, sono sicuramente cose, non so se è una grande coesione e non so nemmeno se è una grande divisione ancora. Vedendo quello che succede in lungo e in largo sono ancora fiducioso che si può fare qualcosa. A me non sfugge che c’è questo dibattito. Noi siamo qui, non ho citato tutti gli altri uomini del governo, perché per vostra fortuna li conoscete, spero che sia per vostra fortuna, perché hanno svolto in questi mesi un’attività positiva. C’è un governo disponibile a fare e ve lo dico con molta amicizia, c’è un Presidente ancora al servizio della Regione".
RESPINTA LA MOZIONE DI SFIDUCIA AL PRESIDENTE DE FILIPPO
Il Consiglio regionale della Basilicata, che si è riunito oggi a Potenza, ha proceduto alla definitiva convalida della elezione dei consiglieri regionali Adeltina Salierno, Antonio Tisci, Michele Napoli e Innocenzo Loguercio, subentrati, nello scorso mese di giugno, ai consiglieri Maria Antezza, Cosimo Latronico, Carlo Chiurazzi ed Egidio Digilio, eletti in Parlamento. In apertura dei lavori il presidente De Franchi ha informato che il consigliere Gaetano Fierro ha aderito al gruppo consiliare dell’Udc e il consigliere Roberto Falotico ha aderito al gruppo consiliare “Uniti nell’Ulivo”.In seguito, l’Assemblea, per l’attività di controllo, ha approvato a maggioranza la variazione al bilancio di previsione per il 2008 del Parco naturale di Gallipoli Cognato – Piccole Dolomiti Lucane, e la variazione al bilancio di previsione 2008 dell’azienda territoriale per l’edilizia residenziale di Potenza. All’unanimità, invece, è stata approvata la richiesta di chiarimenti in merito alla variazione di assestamento al bilancio di previsione 2008 e utilizzo dell’avanzo di amministrazione del Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del Materano. E’ seguita una lunga discussione sulla mozione di sfiducia presentata dal centrodestra nella precedente seduta del 18 dicembre a margine dell’approvazione della finanziaria, nella quale sono intervenuti i consiglieri Lapenna, Mattia e Pagliuca (Fi-Pdl), Di Lorenzo (misto-Pdl), Ruggiero e Mancusi (Udc), Scaglione (misto-Pu), Mastrosimone e Mollica (Fpc), Flovilla (Centro Popolare la Rosa per la Basilicata), Nardiello (Pdci), Simonetti (Prc), Falotico (Uniti nell’Ulivo), Salierno e Restaino (Pd), Vita e Salvatore (Ps), Napoli (misto-la Destra) e Tisci (An).Subito dopo la replica del presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, l’Assemblea ha respinto la mozione di sfiducia. Diciassette i voti contrari (Pd, Uniti nell’Ulivo, Pdci, Prc, Cp Rosa per la Basilicata, Idv, gruppo misto Pu), 6 i voti a favore (Fi-Pdl, gruppo misto La Destra, An, gruppo misto Pdl) e 4 gli astenuti ( Mancusi e Ruggiero (Udc), Mollica (Fpc) e il presidente De Filippo). Al momento della votazione era assenti i consiglieri Mastrosimone (Fpc), Vita (Ps) e Fierro (Udc). La seduta del Consiglio regionale è stata aggiornata a domani, 28 gennaio. All’ordine del giorno un unico argomento la ratifica del piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche nella Regione Basilicata.
OGNI SETTIMANA LA GIUNTA REGIONALE SI RIUNIRA' DUE VOLTE
Ogni settimana la nuova Giunta regionale si riunirà due volte. Lo ha annunciato il Presidente De Filippo nella replica al dibattito sulla mozione di sfiducia presentata dal Centrodestra e non approvata dal Consiglio.
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martedì 27 gennaio 2009
LA GIORNATA DELLA MEMORIA
27/01/2009 Una Memoria per il domani
Argomento: Politica Sezione: Politica Invia Stampa
Evitare l’oblio, impedire la negazione della storia e ostacolare l’ingiustificabile capovolgimento della realtà. La Giornata della Memoria che si celebra ogni 27 gennaio, giorno in cui nel 1945 avvenne la liberazione degli ultimi sopravvissuti del campo di concentramento di Auschwitz, è destinata a questo: allontanare il pericolo dell’antisemitismo, scacciare il male che nel terreno putrido dell’intolleranza non smette di ritrovare vigore e forza.I fatti che la cronaca continua ancora a raccontare non lasciano spazio a dubbi. Il pericolo esiste, e non va sottovalutato. Secondo una ricerca condotta dal Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano) e pubblicata dal Corriere della Sera mostra un quadro molto complesso e inquietante. “Il 44% della popolazione italiana – afferma la ricerca – mostra pregiudizi o atteggiamenti ostili agli ebrei”. Di questi, ben il 12% sono considerati i “veri antisemiti”. Cifre, queste, che concorrono a giustificare la preoccupazione espressa dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il primo cittadino italiano, intervenuto alle celebrazioni in memoria della Shoah, parla di “virus dell’antisemitismo”. Di un male, cioè, che va curato prima che esploda e che infetti il corpo fragile della società."Proprio in questi momenti - dice Napolitano - deve farsi più forte la vigilanza ed esprimersi più nettamente la reazione contro il riprodursi del virus dell'antisemitismo, contro l'insorgere di nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico". Il Capo dello Stato ricorda, infatti, che la celebrazione del 27 gennaio giunge a pochi giorni dal conflitto nella Striscia di Gaza, "vissuto con angoscia dagli amici del popolo israeliano e del popolo palestinese". Anche per il segretario del PD, Walter Veltroni, la Giornata della Memoria riguarda “qualcosa di molto attuale e per nulla rituale”. “E’ intollerabile – ricorda il leader democratico nel suo intervento su il Riformista – rovesciare le stelle di Davide in simboli nazisti: quella stella a sei punte portate sulle divise a brandelli nei campi di concentramento era l’annuncio della morte, non può che essere foriero di incomprensioni e problemi”. “Credo sia questo il senso giusto da fare anche a questa giornata. – continua Veltroni – Il ricordo, la memoria, non è la celebrazione di un passato immobile di una storia immobile e lontana nel tempo. Deve essere un’azione attiva”. Un’azione, dunque, che può e deve trovar sfogo nel riverbero della verità. Quella verità che ancora oggi viene negata da alcuni e oltraggiata da altri. Quella verità destinata a fare da cura al passato e da monito al futuro.
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venerdì 23 gennaio 2009
riduzione costo dei carburanti
23 gennaio 2009
Conferenza stampa dei parlamentari Pd su riduzione costo dei carburanti
Per vedere la conferenza clicca sull'immagine.
venerdì 16 gennaio 2009
15/01/2009 Intervista Rai di Lacorazza: “Progetto ed alleanza ripartano da Matera”.
«C’è una dialettica, per la verità anche troppo effervescente, all’interno dei partiti e del PD. Io vorrei però che si restituisse con sincerità il carattere di questa discussione al progetto per questa regione ed ad una alleanza credibile per realizzare questo progetto. All’interno del PD ci sono le criticità e la dialettica di un grande partito in formazione, la nostra è una discussione aperta, anche gli organi di informazione hanno potuto assistere ad una direzione regionale né facile né scontata». E’ quanto ha dichiarato Piero Lacorazza segretario regionale del PD intervistato dal giornalista RAI, Edmondo Soave.
Sul Centrodestra che chiede il voto anticipato Lacorazza ha voluto ricordare che “dal 2001 ad oggi hanno governato per sei anni l’Italia e poco e nulla è stato fatto per il Mezzogiorno e per la Basilicata. (per le imprese disattesi impegni e proclami, per le famiglie la beffa della social card, sul petrolio lo scippo di competenze e controllo, sul Parco della Val d’Agri un commissario senza intesa con la regione, il tentativo di dirottare i fondi FAS, i tagli alle politiche sociali ed infine sulla crisi e sulle crisi industriali annunci di tavoli e sottotavoli, etc.) Questa è la prova del Governo.
Inoltre quegli stessi dirigenti che chiedono il voto anticipato sono il frutto di quindici anni di sconfitte della destra in Basilicata».
Sollecitato sulle differenti visioni tra il Presidente De Filippo e il Pd, Lacorazza ha risposto che «non è in discussione la fiducia al Presidente De Filippo, semmai il “come” questa crisi, che si è aperta con le dimissioni di Folino e con l’azzeramento della Giunta da parte di De Filippo, restituisca ai lucani la costruzione di progetto per la Basilicata del futuro e la credibilità della politica e l’autorevolezza delle istituzioni per realizzarlo. Innanzitutto un progetto che faccia diventare questa regione più connessa (infrastrutture materiali ed immateriali), più competitiva (imprese che possano reggere alla sfida del mercato), più accogliente (lavoro e maggiore qualità della vita) e più giovane (in cui competenze, merito e sapere possano essere un tratto riconoscibile della Basilicata del futuro). (Per questo, a partire dalla riunione di maggioranza di lunedì, il confronto deve partire sul Documento Unico di Programmazione 2007/2013, sulle risorse naturali, sul sistema produttivo, sul welfare regionale e su un più virtuoso rapporto tra centro e periferia). I tempi, che spero siano brevi, e la formazione della Giunta scaturiranno anche dal confronto tra i partiti e nei partiti».
«Penso, inoltre, che sia la necessità di porre le basi nelle prossime settimane per dare forza e credibilità ad una nuova fase della nostra regione. Penso, per esempio, che per fare questo è necessario ripartire da Matera città e dalla sua provincia. Ripartire proprio da dove questo processo si inceppato con la sconfitta al Comune. Partire da quel territorio e da quella città che hanno dato un contributo decisivo al dinamismo di questa regione e che oggi vive, come tutta la regione, una difficoltà».
Significa candidare un esponente del Pd alla guida della Provincia? ha chiesto Soave. «Penso che un partito grande come il nostro, nel rispetto dell’alleanza e riconoscendo il lavoro di chi ha operato nel corso di questi anni, deve accettare la sfida e offrire la sua leadership, autorevole e vincente, per la guida della Provincia di Matera».
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10 gennaio 2009 INTERNAZIONALE - Copertina
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Gli aiuti alla popolazione di Gaza colpita dalla guerra sono una priorità assoluta. Per questo motivo il segretario del Partito democratico Walter Veltroni ha chiesto, prima di tutto ai circoli del partito, ma anche alle associazioni e alla rete delle amministrazioni locali già impegnate sul fronte umanitario, uno sforzo straordinario di solidarietà. “Di fronte alla tragedia del conflitto a Gaza è grande, anche nel nostro Paese – ha detto Walter Veltroni - la volontà di molti cittadini di contribuire concretamente ad alleviare le sofferenze dei civili colpiti dalla violenza della guerra. Il Partito Democratico ha deciso di sostenere alcuni programmi di intervento umanitario a favore della popolazione civile colpita dal conflitto in corso nella Striscia di Gaza. In particolare il sostegno del Pd andrà ai progetti di aiuto gestiti rispettivamente dalla Caritas e dall’Unicef. Questa nostra iniziativa umanitaria, insieme con il confronto politico che abbiamo promosso martedì prossimo a cui parteciperanno l’ambasciatore israeliano e il delegato generale palestinese, rappresenta il nostro primo, concreto contributo per affrontare la drammatica situazione mediorientale”. La Caritas - stabilmente presente ed operante in Medio oriente con progetti umanitari e di sviluppo a favore delle popolazioni israeliane, palestinesi e libanesi - sta intensificando gli sforzi per soccorrere le vittime civili del conflitto in corso a Gaza. La Caritas italiana invita a sostenere lo staff medico del Centro sanitario di Caritas Gerusalemme dislocato a Gaza che lavora incessantemente in condizioni di grande difficoltà. Sono infatti sempre più esigue le riserve di viveri e di medicinali. L’Unicef (il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia) è la principale organizzazione mondiale per la tutela dei diritti e delle condizioni di vita dell'infanzia e dell'adolescenza. Presente stabilmente a Gaza con uno staff composto da personale locale, l’Unicef sta prestando sin dall'inizio della crisi la propria opera di soccorso all'infanzia. Come contribuire Per il centro sanitario di Caritas Gerusalemme a Gaza si possono inviare offerte a Caritas Italiana, specificando nella causale Terrasanta Gaza o tramite C/C POSTALE N. 347013 o con bonifico Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113. Per il sostegno alle iniziative dell’Unicef i contributi possono essere versati, indicando la causale: Palestina aiuti umanitari online dal sito www.unicef.it o con un versamento sul C/C POSTALE N. 745000, intestato all’Unicef, causale: Palestina aiuti umanitari. Numero verde Unicef 800745000.
NON RASSEGNARSI!
Dal convegno organizzato dal PD 4 proposte per rilanciare l'iniziativa di pace in Medio Oriente Un invito al dialogo tra i moderati, anche quando questo sembra difficile, difficilissimo. Ma non impossibile. Perchè se esiste un messaggio positivo nella storia del conflitto israelo – palestinese è che la pace è sembrata a portata di mano proprio quando la soluzione sembrava impossibile. Come quando fu Ariel Sharon a convincere, con una decisione molto impopolare, i cittadini e moltissimi coloni ad abbandonare i territori palestinesi occupati. O prima, quando a portare avanti la causa della pace negoziata tra i due popoli fu Yitzhak Rabin, patriota ed eroe di guerra, poi brutalmente assassinato. Oppure oggi, quando con forza continua l'inziativa diplomatica franco – egiziana, sotto l'egida delle Nazioni Unite, che hanno approvato una risoluzione, la 1860, dal valore politico assolutamente forte.E' questo il messaggio che esce dal convegno promosso dal PD nella sala del refettorio di via del Seminario, in cui Walter Veltroni, Piero Fassino, Massimo D'Alema, Franco Marini, Francesco Rutelli si sono confrontati con personalità di spicco come Sergio Romano, Igor Man e Lucio Caracciolo e con l'ambasciatore israeliano Gideon Meir e Sabri Ateyeh, Delegato generale palestinese. Un dibattito anche acceso, che ha riflesso le profonde differenze di vedute tra i due popoli oggi in guerra .Ma “non rassegnarsi alla guerra – dice Piero Fassino nel suo intervento di introduzione al dibattito - significa fermala, per fermare le vittime e l’odio e il solco di incomunicabilità che allontana la pace stessa. Per questo siamo per un cessate il fuoco sicuro e durevole, e reciproco, nel rispetto della risoluzione 1860”. Nel corso dell'incontro si sono confrontate posizioni diverse, spesso in contrasto sull'interpretazione dei fatti, riproponendo a volte quello scambio di accuse reciproche, di colpe e recriminazioni che da sempre caratterizzano la questione palestinese. Come quando Lucio Caracciolo sottolinea come la questione palestinese sia diventata negli ultimi otto anni di amministrazione Bush una “questione periferica” e sia ormai relegata da “problema politico a mera questione umanitaria”, ammettendo anche con amarezza che occorre “una sorta di rivoluzione culturale, che all’atto pratico non viene però portata avanti”, anche per via della mancanza di una leadership palestinese forte. Particolarmente duro poi l'intervento di Sergio Romano, tanto da colpire l'attenzione dell'ambasciatore Gideon Meir, quando Romano chiama Israele alle sue responsabilità in quanto “potenza occupante” e accusa il governo israeliano di aver ridotto il governo di Ramallah ad una sorta di “Vichy palestinese e Mazen come il maresciallo Pétain”. Altrettanto dura la risposa dell'ambasciatore israelianoche attacca la comunità internazione, colpevole di aver ignorato i “9200 razzi lanciati da Hamas contro Israele negli ultimi sette anni”, o accusa Hamas di essere “un'organizzazione spietata” che non esita a farsi scudo dei civili e limita i diritti dei palestinesi. Presente Sabri Ateyeh, che ascolta l'intervento dell'ambasciatore e rifiuta, in nome dei valori di pace e democrazia che ha fatto propri durante il periodi di studi in Europa, le accuse. Soprattutto quando l'ambasaciatore attacca: “Non bastano le elezioni per fare della Palestina una democrazia”.Ma l'invito da parte di tutti gli esponenti del Pd è per un cessate il fuoco condiviso, per una ripresa del dialogo politico che getti le basi di un processo di pace duraturo. Il cessate il fuoco non può prescindere dal ritiro delle truppe dalla Striscia e dalla fine del lancio di razzi verso Israele, con una forza di interposizione internazionale, sul modello libanese, che assicuri l'accesso degli aiuti umanitari ma non delle armi. Ma il fatto fondamentale resta la ripresa del dialogo politico. “Questo nostro incontro vuole cercare proprio di dire che la politica è lo strumento attraverso cui cercare la pace. Anche se abbiamo imparato che talvolta la politica ha bisogno della forza, come nei Balcani, ma non viceversa, abbiamo bisogno di rimettere al centro la politica rispetto a conflitti, anche sanguinosi come quello mediorientale – dice il segretario Walter Veltroni a conclusione dell'incontro. Un dialogo rivolto a legittimare soprattutto gli attori arabi moderatri, come la Giordania, l'Egitto, lo stesso Abu Mazen a capo dell'Anp. “La politica degli assassini mirati ha portato Hamas a rafforzarsi e a vincere le elezioni, costruendo un nuovo gruppo dirigente, perchè il martirio alimenta le ragioni di Hamas. L’unica via è sostenere le ragioni del mondo arabo moderato ed è necessario che l’occidente tenga conto di ciò che gli arabi moderati ci chiedono. Per esempio sarebbe meglio ascoltare ciò che chiede Abu Mazen se lo si vuole rafforzare come interlocutore” ,dice Masimo D'Alema nel suo intervento, anche per non fare della Palestina l'epicentro di una “Jihad globale”.Per questo il PD, criticando profondamente l' (in-)azione del governo, incapace di “spendersi per questo dialogo, perchè non ne ha ne la forza ne la voglia”, dice Veltroni, avanza quattro proposte per rilanciare il processo di pace: lotta al terrorismo per la sicurezza di Israele, cessate il fuoco per permettere l'accesso degli aiuti umanitari, sostegno, dialogo e legittimazione dello forze arabe moderate e invio di una forza di interposizione internazionale sul modello di quanto sperimentato e successo in Libano. “Prima faremo tacere il linguaggio delle armi e prima riusciremo a far si che un’iniziativa di pace attraverso la politica si possa affermare” conclude Walter Veltroni.(foto da NYT)Emilio Vettori
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Luca Vitarella nominato responsabile organizzativo regionale
Dopo un primo giro di contatti telefonici e incontri e considerata la necessità di andare verso una fase più operativa dei Giovani Democratici di Basilicata procedo alla indicazione di Luca Vitarella (di Bernalda) quale “responsabile organizzativo regionale”.
La indicazione di Luca sta dentro un lungo percorso di impegno in questi anni, apprezzato da tutti, e nell’aver dato un contributo sostanziale nella fase delle primarie come componente del Comitato Promotore.
Ha dimostrato di saper lavorare ed ha dimostrato dedizione e maturità sotto tutti i punti di vista.
Nella considerazione e valorizzazione delle migliori esperienze che dal territorio provengono, questo è un riconoscimento alla qualità del lavoro, al bagaglio di passione e motivazione brillanti sia nella provincia di Potenza che in quella di Matera, di cui Luca è un rappresentante riconosciuto.
Con la stessa attenzione e con un percorso di ampia partecipazione giungeremo alla costruzione di una segreteria regionale rappresentativa di sensibilità, attitudini e buona volontà. Avvieremo incontri nei territori per giungere al più presto all’approvazione di uno statuto e di un regolamento per la costituzione dei circoli comunali.
Questa organizzazione dovrà caratterizzarsi, già dentro la fase organizzativa, per la capacità di aprire un dibattito ed una riflessione costante su tutte le questioni che toccano i giovani, e non solo, di questa regione e cominciando (per la difficile situazione che questa regione vive) a svolgere una funzione politica più generale.
Giovanni Casaletto - Segr. Reg. Giovani Democratici
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