Domenica 2 aprile, presso la sezione locale di C.so Umberto
I 134, si svolgerà la convenzione di circolo rivolte ai tesserati del Partito
Democratico di Bernalda e Metaponto. Questo è il primo step del congresso
nazionale del PD che decreterà l’accesso alle primarie aperte del 30 aprile ai
tre candidati Matteo Renzi, Michele Emiliano e Andrea Orlando. Altrettante le
liste locali collegate alle mozioni (Avanti
Insieme - Noi con Emiliano - Unire L’Italia, Unire il PD) che indicheranno
i sei delegati destinati alla sezione locale.
Il Calendario dei lavori prevede alle ore 16:00 la
presentazione delle tre mozioni e alle ore 17:30 fino alle 20:30 le operazioni
di voto prima di procedere allo scrutinio ufficiale.
da tempo
maturo l’idea di scrivere una lettera a Voi(anche se non so bene come fare per
raggiungervi tutti,poiché, visto l’ultimo tessaramento, dovrei avere 300
indirizzi e non li ho, ne tanto meno vi conosco tutti di persona.)
Voi siete
l’unico soggetto titolato a cui mi posso rivolgere, poiché il Pd regionale come
sapete, dalla dipartita di Antonio Luongo è senza segretario e non avendo
eletto e nominato altri organigrammi siamo attualmente in un limbo che forse
non ha eguali nella storia.
Fu proprio
l’allora segretario Luongo che volle propormi come segretario protempore del PD
locale(essendosi dimesso Rino Collocola) ed essendo il direttivo di sezione
unanime nell’accetare tale proposta, da uomo di partito,non mi sono tirato
indietro.I patti erano quelli di accompagnare il locale partito fino al
congresso e quindi alla elezione del nuovo segretario.Questo avveniva nel marzo
2015(credo).Il congresso si doveva svolgere a settembre dello stesso anno ma
non avevamo le tessere e dunque abbiamo atteso che si aprisse il nuovo tessaramento.Simo
arrivati a dicembre 2015 e poi a gennaio 2016.Avendo chiuso la sede storica del
partito in p.zza Plebiscito ho messo a disposizione un piccolo locale di
proprietà della mia famiglia per due mesi ed assicurato la presenza costante
grazie all’aiuto insostituibile di Vincenzo Damati.Non è stato facile ma anche
questo impegno è andato a buon termine. Chiuso il tessaramento che ha visto
circa 300 iscritti(di cui l’80% on line) ho incontrato più volte i consiglieri
comunali per la “questione” congresso.Avevo immaginato di convocare in pubblica
assemblea pure gli iscritti per poi stabilire insieme la data entro cui
eleggere il nuovo segretario,magari nel mese di giugno.Nel mentre arriva una
lettera di Guerini, che blocca tutti i congressi ad ogni livello e rimanda la
cosa a dopo il refendum.Ebbi modo di esprimere a mezzo stampa e non solo la mia irritazione poichè non
vedevo, e non vedo,il legame tra il dare stabilità al partito locale e
l’appuntamento refenderaio.Anzi con un partito organizzato sul territorio forse
il referendum sarebbe stato meglio trattato.Attualmente la data del referendum
è incerta e si dice che sarà posticipata allungando sine die questo calvario
locale e regionale di cui nessuno e dico nessumo sembra preoccuparsi.
Vorrei
giusto ricordare le tante iniziative che in questo anno e mezzo abbiamo messo
in campo, dal gazebo sui quesiti referendari, alle iniziative al pidocchietto
con i consiglieri regioneli del PD,ai volantini.Tutte organizzate ed immaginate
per dare una scossa al pd locale e supportare il gruppo consiliare.
So che si
poteva fare meglio ma sfido chiunque in un contesto del genere a fare meglio,
tanto meno con i poteri quasi nulli di un segretario reggente. Tanto è vero che
nessuna richiesta o suggerimento è arrivato al sottoscritto e quelle rare volte
che qualcosa si è fatto è sto possibile grazie al lavoro di pochissimi.Non è polemica
anzi, se volessi polemizzare utilizzerei argomenti seri e questioni che
attengono alla serietà e all’etica stessa dell’essere amanti della Politica.Ed
è forse per queste ragioni che oggi rimetto nelle mani di non so chi il mio
mandato che voglio ricordarlo doveva portare il partito al congresso. Ma a Roma
o forse altrove si è deciso che i territori non hanno molta importanza ed anzi
le cose si personalizzano a tal punto che l’IO smisurato supera ormai il NOI di
cui pensavo un partito fosse costituito.
Non sono
servite le sconfitte elettorali locali, ne una nuova Giunta Regionale senza la
benchè minima discussione ad aprire nuovi confronti.Nessun commento.Tutto tace
e langue.
Per ragioni
tecniche legate all’impossibilità di indire un congresso cittadino e per tutte
quelle espresse(ma soprattutto per quele taciute)ritengo di dimettermi da
commissario del Pd di Bernalda e Metaponto.
La decisone
è irrevocabile e sofferta ma ormai inevitabile.
Il Consiglio Comunale di giovedì 7 luglio sancisce una rottura grave e profonda della maggioranza Tataranno. Tutto questo si consuma nella massima assise cittadina riunita per la delibera che ha negato l’ammissibilità della costruzione di un Pirogassificatore ai sensi dell’art. 2.2 del Regolamento comunale per l’assegnazione di aree in zona S.I.N. (zona Sviluppo Industriale) dopo due anni di liti e cause tra la Lucana Ambiente e Il Comune di Bernalda e Metaponto.
Erano assenti tra i banchi di maggioranza Nicola Benedetto, Presidente del Consiglio nonché creatore
della lista civica “Bernalda e Metaponto al Centro”, l’Assessore Al Bilancio Francesca Matarazzo e due consiglieri comunali Gianna Gentile e Felicia Caroli, in barba al nuovo modo di fare politica tanto sbandierato in campagna elettorale. Un atto di disinteresse della politica locale imperdonabile.
Prima di procedere ad una sintesi della nostra posizione ci preme denunciare l’irragionevole incapacità di dialogo, condivisione e apertura alla cittadinanza sia dell’ente comunale che della ditta Lucana Ambiente. Entrambe le compagini, pensando di giocare una semplice partita di calcio, hanno evitato quasi artatamente un confronto aperto alla nostra comunità ignorando quello che è l’unico soggetto a cui si è obbligati a rispondere, il popolo di Bernalda e Metaponto. Scelta scellerata e irresponsabile su un tema delicatissimo quale la tutela del territorio e dell’ambiente.
Per quello che ci riguarda essere presenti ed astenerci al momento della votazione era l’unico modo, sia politico che tecnico-amministrativo, per dire NO al Pirogassificatore e NO all’attuale amministrazione priva per lo più di una maggioranza.
NO al Pirogassificatore poiché non abbiamo visto le giuste garanzie, perché senza voler demonizzare
nessuno immaginiamo lo sviluppo del territorio in modo differente come sempre scritto e sostenuto su ogni nostro programma elettorale, perché di fronte anche al minimo dubbio si sceglie sempre la certa tutela del territorio.
NO all’Amministrazione poiché è riuscita su una questione così importante a dividere tutti, Città e Consiglio Comunale fino a renderla anche una resa dei conti interna più che una battaglia del territorio. Questo è dovuto alla non linearità degli atti politici e dirigenziali che precedono la delibera di Consiglio Comunale, alla mancata impugnazione del vecchio VIA e la mancata presentazione di osservazioni alla nuova richiesta di VIA della ditta, fortunatamente portate avanti solo dal Wwf e dai comitati del territorio. La campagna mediatica e non di informazione dei giorni scorsi inoltre ha consumato gli ultimi strappi poiché più utile alla preparazione di una ipotetica nuova campagna elettorale.
Il regolare svolgimento della seduta di consiglio è stato garantito dalla presenza delle forze di opposizione. Volevamo uscire dall’aula al momento della votazione come formalmente previsto dal nuovo regolamento commissionato e votato a colpi di maggioranza insieme al nuovo Statuto dall’Amministrazione attuale, senza rispettare la normale procedura, ma essendo questo scritto male non avremmo fatto altro che fornire un vizio formale per un eventuale ricorso della ditta Lucana Ambiente.
Ecco perché non solo la presenza al momento dell’appello ma anche l’astensione durante i lavori di
votazione hanno garantito il numero e la validità dell’atto di delibera, ma allo stesso tempo ci ha permesso di delineare una distanza dall’operato politico e amministrativo di una maggioranza che oggi non esiste più.
Secondo le normali regole democratiche a quest’ora Presidente del Consiglio Benedetto e Assessore al Bilancio Matarazzo prima e Sindaco Tataranno poi avrebbero dovuto rassegnare già le dimissioni, poichè archiviata questa decisione c’è ancora tantissimo altro da fare per la comunità. Chiederle per noi è automatico effetto di rispetto per la cittadinanza sicuri ancora una volta di aver dimostrato di fare la politica con la P maiuscola mettendoci sempre la faccia.
In queste ultime ore la questione
del Pirogassificatore progettato dalla Lucana Ambiente nella zona SIN di
Pantanello tiene il banco tra mezze verità e lotte intestine della maggioranza
come se fosse un bubbone esploso all’improvviso e sconosciuto da anni a questa
parte.
Abbiamo una posizione chiara e decisa sulla vicenda e di estrema tutela
del territorio che di qui a seguire porteremo a conoscenza. Prima di sorbirci
però stucchevoli ramanzine e lezioni di difesa e promozione del territorio era
per noi necessario fare delle precisazioni su alcune gravi mancanze che
Bernalda e Metaponto OGGI stanno
soffrendo.
Pertanto il gruppo consigliare PD
di Bernalda e Metaponto denuncia il grave stato in cui versa ancora una volta
il Lido di Metaponto e in tale situazione dobbiamo registrare la pressoché
totale inattività dell’amministrazione a guida Tataranno.
In più occasioni abbiamo
lamentato sempre la stessa problematica che si ripete su molti dei temi
amministrativi, ovvero la mancanza di programmazione di interventi in grado di
mostrare frutti nel lungo periodo. Possiamo certamente affermare che questa
amministrazione, che nell’assessore Grippo ha avuto soprattutto a Metaponto il
suo leader fallimentare, non ha affrontato innanzitutto il problema della costa
a tempo debito e solo ad un mese dall’apertura della stagione balneare è
timidamente intervenuta con gli organi Regionali.
Alcuni operatori turistici hanno
visto svanire sotto i loro occhi gli ultimi metri di spiaggia rimasta e con
essa anche le strutture dei Lidi quale loro possibilità di lavorare in un
tessuto economico che vedrebbe nel turismo una delle principali risorse e che
per decollare necessita di un adeguato supporto da parte delle amministrazioni
locali.
Questo nefasto navigare a vista
porta con se un ulteriore ed inesorabile impoverimento del nostro tessuto
imprenditoriale e sociale, con evidenti ricadute negative in termini di
ricettività turistica ad esclusivo vantaggio di altre realtà turistiche a noi
vicine che non soffrono della problematica erosiva.
Aggiungiamo a tutto ciò che parte
dei turisti “persi” quest’anno dovranno nei prossimi anni essere
“riconquistati” tra mille difficoltà, che ad oggi 6 luglio non esiste un
calendario degli eventi estivi e culturali del Comune, che ad oggi siamo tra le
poche realtà a non godere di finanziamenti regionali per iniziative locali
sempre di carattere culturale, che il servizio di raccolta rifiuti è
assolutamente inefficiente e che infine il lungomare di Metaponto non ha
nemmeno la basilare illuminazione né il minimo decoro urbano. Oltre il danno
anche la beffa, da poco abbiamo una carta dei servizi dimenticando che i
servizi non esistono.
A beneficiare di tutto ciò
troviamo guarda caso il vicino comune di Policoro che ne approfitta per
piazzare il suo nome ovunque forte del lassismo dei nostri rappresentanti, che
nei fatti ha una navetta che parte da Matera ma che nelle nostre zone nemmeno
si avvicina.
Eppure circa due anni orsono il
programma ben copiato dell'attuale maggioranza recitava: "creare una
consulta dei soggetti operanti nel settore turistico che periodicamente si riunisca e indichi all’amministrazione comunale
le direttrici e gli obiettivi da realizzare attraverso i fondi pubblici
infrastrutturali che si possono ottenere sui tavoli di concertazione " e
ancora “Compito di un’Amministrazione è ascoltare, favorire e
collaborare con chi produce cultura, promuovendo e garantendo la pluralità e il
confronto culturale. Tale
risultato si potrà raggiungere proponendo a giovani, adulti ed anziani non solo eventi culturali, ma anche
occasioni di svago, di divertimento e di socializzazione.In
particolare le nostre proposte programmatiche sono:
Sostenere e coordinare iniziative
culturali onde creare un’offerta estesa per tutto l’anno e quindi una
mirata programmazione invernale, oltre che estiva;
Istituire con le associazioni e i
movimenti culturali del territorio, un programma di pubblici dibattiti su
varie problematiche di interesse generale;
Creare un polo turistico – culturale
nell’area del complesso del Metapontino, collegandolo con la zona
archeologica della Magna Grecia e dell’entroterra materano;”
Di fatto il programma è rimasto inattuato ed
il dialogo con qualsiasi compagine inesistente. Tra il dire e il fare...c’è
sempre di mezzo il mare, in cui lentamente l’amministrazione Tataranno sta
sprofondando a spese dei cittadini! Prima di difendere un territorio
bisognerebbe soprattutto svilupparlo e favorirne la crescita, bisognerebbe
sbattere i pugni sul tavolo del Governatore Pittella poco presente sia su tema Priogassificatore
che sulla salvaguardia del Metapontino invece di corteggiarlo su affari o
salvacondotti personali.
Il 17 aprile si vota per il
referendum, un referendum tecnico, come del resto lo sono tutti, ma il valore
simbolico è forte. Significa che se vincessero i Sì finalmente il nostro paese
si allineerebbe con quella che è l’unica posizione possibile oggi: l’abbandono graduale
dei combustibili fossili.
Se vincerà il sì, sarà
abrogato l’articolo 6 comma 17 del codice dell’ambiente, dove si prevede che le
trivellazioni continuino fino a quando il giacimento lo consente. La vittoria
del sì bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio entro le 12
miglia dalla costa italiana, quando scadranno i contratti. Tra gli altri
saranno interessati dalla misura: il giacimento Guendalina (Eni)
nell’Adriatico, il giacimento Gospo (Edison) nell’Adriatico e il giacimento
Vega (Edison) davanti a Ragusa, in Sicilia. Non saranno interessate dal
referendum tutte le 106 piattaforme petrolifere presenti nel mare italiano per
estrarre petrolio o metano.
Il punto cruciale del
referendum è che se si continua a ricercare nuovi idrocarburi per poi raffinarli
e bruciare, non ci allineeremo mai agli obiettivi che invece, anche come
governo nazionale, si sostiene di voler perseguire. Quindi questa è una partita
politica molto importante perché si inizia a decidere qual è la strada che bisogna
perseguire per un futuro indirizzato verso la sostenibilità. Emerge
chiaramente, invece, che questo Governo sia inadeguato su questo fronte.
Cercano di cancellare gli incentivi alle energie rinnovabili, Incentivano la
creazione di nuovi inceneritori e fanno la scelta che sappiamo sulle
trivellazioni. Si perseguono obiettivi vecchi e siamo incapaci di innovare.
I cittadini invece chiedono l’abbandono
progressivo delle fonti fossili. Se l’Italia ha aderito all’accordo sul clima
di Parigi, vuol dire che entro il 2050 dovremo tagliare le nostre emissioni
inquinanti. Bisogna cominciare adesso a investire sulle energie rinnovabili e
su quelle incentrare tutta la strategia energetica del Paese.
Come gruppo consiliare
del pd di Bernalda, già in occasione dell’approvazione del decreto legge
denominato “Sblocca Italia” ci siamo fatti promotori della richiesta di
convocazione di un consiglio comunale con il quale si impegnassero le
istituzione della regione Basilicata affinché venisse impugnato il famigerato articolo
38. In coerenza con quello che è il nostro pensiero su sviluppo sostenibile ed
utilizzo di fonti di energia rinnovabili ci impegneremo perché questo
referendum possa essere il primo passo verso una politica energetica
alternativa.
Abbiamo assistito negli ultimi giorni ad un intervento massiccio
di abbattimento degli alberi di pino che da decenni erano presenti sul territorio
di Bernalda e Metaponto. Seppur coscienti di alcune problematiche legate alle
caratteristiche della specie arborea, riteniamo di dover esprimere la nostra
perplessità sull’accaduto.
A fronte di un diritto e dovere della Amministrazione ad
intervenire, la soluzione poteva essere meno traumatica e più strutturata. Dovevano
essere fornite un maggior numero di informazioni necessarie su quello che si
pensava di fare tanto a noi parte politica quanto all’intera cittadinanza.
Dichiariamo apertamente che in diverse zone comunali erano
presenti alberi di pino pericolosi, che versavano in condizioni di spazio non
adeguati e che arrecavano danno all’arredamento urbano, a parte dei servizi ed
a strutture di proprietà privata tanto da essere favorevoli, seppur con
sofferenza, all’abbattimento di quelle piante.Tutto questo è stato ufficialmente
dichiarato nella commissione “Politiche del Territorio e Ambiente” del 17.11.2014
e successivamente nel Consiglio Comunale del 27.11.2014.
Nella relazione tecnica dell’Arch. Acito approvata sia in
commissione che in Consiglio si parlava di intervenire su n. 2 lotti per un
totale di dodici pini mentre oggi ci ritroviamo con delle ordinanze che contano
l’abbattimento di n.150 piante.
Inoltre non si è proceduto a stilare un “piano progetto”
con conseguenti motivazioni e previsione di interventi dettagliati così come
deliberato nella massima assise, preferendo un operazione gestita all’insaputa
di tutti.
Oltre ai tronchi si è recisa pure la voglia di condivisione
e di procedere tutti insieme tanto sbandierata dall’Assessore al ramo Vincenzo
Grippo che ha tanto accelerato sugli interventi improvvisi e non pianificati senza
apporne però la firma, ancora una volta non assumendosi nessun rischio operando
con determine dirigenziali.
Lo stesso regolamento del 2006 per la tutela del verde,
seppur prevede dei casi straordinari e di stretta necessità, stabilisce una
procedura fatta di atti scritti che non siamo ancora riusciti a recuperare. A
fronte di un sicuro risparmio per le casse comunali non conosciamo però le generalità
della ditta che sta operando, gli accordi sul legname ricavato dalle piante
tagliate e se si è proceduto ad una selezione con delle eventuali ditte concorrenti.
In chiusura di questa nota pubblica affermiamo che non è
questo il modo che avremmo scelto per procedere: è contraddittorio e disattende
quanto all’unanimità deliberato in consiglio comunale. Non esistendo una
pianificazione, ad oggi come circolo e gruppo consiliare del PD, abbiamo
iniziato a chiedere a gran voce un immediata piantumazione per sostituire gli
alberi abbattuti. Inoltre per un ulteriore chiarimento invitiamo proprio l’Ass.
Grippo a prendere parte con noi ad un confronto pubblico su questo ed altri
temi poiché il confronto è ossigeno per la Democrazia.