Iscritti,
simpatizzanti, compagni,
da tempo
maturo l’idea di scrivere una lettera a Voi(anche se non so bene come fare per
raggiungervi tutti,poiché, visto l’ultimo tessaramento, dovrei avere 300
indirizzi e non li ho, ne tanto meno vi conosco tutti di persona.)
Voi siete
l’unico soggetto titolato a cui mi posso rivolgere, poiché il Pd regionale come
sapete, dalla dipartita di Antonio Luongo è senza segretario e non avendo
eletto e nominato altri organigrammi siamo attualmente in un limbo che forse
non ha eguali nella storia.
Fu proprio
l’allora segretario Luongo che volle propormi come segretario protempore del PD
locale(essendosi dimesso Rino Collocola) ed essendo il direttivo di sezione
unanime nell’accetare tale proposta, da uomo di partito,non mi sono tirato
indietro.I patti erano quelli di accompagnare il locale partito fino al
congresso e quindi alla elezione del nuovo segretario.Questo avveniva nel marzo
2015(credo).Il congresso si doveva svolgere a settembre dello stesso anno ma
non avevamo le tessere e dunque abbiamo atteso che si aprisse il nuovo tessaramento.Simo
arrivati a dicembre 2015 e poi a gennaio 2016.Avendo chiuso la sede storica del
partito in p.zza Plebiscito ho messo a disposizione un piccolo locale di
proprietà della mia famiglia per due mesi ed assicurato la presenza costante
grazie all’aiuto insostituibile di Vincenzo Damati.Non è stato facile ma anche
questo impegno è andato a buon termine. Chiuso il tessaramento che ha visto
circa 300 iscritti(di cui l’80% on line) ho incontrato più volte i consiglieri
comunali per la “questione” congresso.Avevo immaginato di convocare in pubblica
assemblea pure gli iscritti per poi stabilire insieme la data entro cui
eleggere il nuovo segretario,magari nel mese di giugno.Nel mentre arriva una
lettera di Guerini, che blocca tutti i congressi ad ogni livello e rimanda la
cosa a dopo il refendum.Ebbi modo di esprimere a mezzo stampa e non solo la mia irritazione poichè non
vedevo, e non vedo,il legame tra il dare stabilità al partito locale e
l’appuntamento refenderaio.Anzi con un partito organizzato sul territorio forse
il referendum sarebbe stato meglio trattato.Attualmente la data del referendum
è incerta e si dice che sarà posticipata allungando sine die questo calvario
locale e regionale di cui nessuno e dico nessumo sembra preoccuparsi.
Vorrei
giusto ricordare le tante iniziative che in questo anno e mezzo abbiamo messo
in campo, dal gazebo sui quesiti referendari, alle iniziative al pidocchietto
con i consiglieri regioneli del PD,ai volantini.Tutte organizzate ed immaginate
per dare una scossa al pd locale e supportare il gruppo consiliare.
So che si
poteva fare meglio ma sfido chiunque in un contesto del genere a fare meglio,
tanto meno con i poteri quasi nulli di un segretario reggente. Tanto è vero che
nessuna richiesta o suggerimento è arrivato al sottoscritto e quelle rare volte
che qualcosa si è fatto è sto possibile grazie al lavoro di pochissimi.Non è polemica
anzi, se volessi polemizzare utilizzerei argomenti seri e questioni che
attengono alla serietà e all’etica stessa dell’essere amanti della Politica.Ed
è forse per queste ragioni che oggi rimetto nelle mani di non so chi il mio
mandato che voglio ricordarlo doveva portare il partito al congresso. Ma a Roma
o forse altrove si è deciso che i territori non hanno molta importanza ed anzi
le cose si personalizzano a tal punto che l’IO smisurato supera ormai il NOI di
cui pensavo un partito fosse costituito.
Non sono
servite le sconfitte elettorali locali, ne una nuova Giunta Regionale senza la
benchè minima discussione ad aprire nuovi confronti.Nessun commento.Tutto tace
e langue.
Per ragioni
tecniche legate all’impossibilità di indire un congresso cittadino e per tutte
quelle espresse(ma soprattutto per quele taciute)ritengo di dimettermi da
commissario del Pd di Bernalda e Metaponto.
La decisone
è irrevocabile e sofferta ma ormai inevitabile.
Con stima ed
affetto.
Dino
Paradiso.
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