la nostra terra
martedì 22 settembre 2009
Antonella Melillo: DISCORSO CONGRESSO CITTADINO PD 20 SETTEMBRE 2009-dimissioni segreteria
Benvenuti e bentrovati al 1° Congresso cittadino del Partito Democratico di Bernalda e Metaponto.
Rivolgo il mio benvenuto e i miei ringraziamenti ai rappresentanti delle mozioni Nazionali e Regionali nelle persone dei :
Sen .Filippo Bubbico,
Sen. Carlo Chiurazzi ,
l’On. Salvatore Adduce e
il Sindaco di Craco, Giuseppe Lacicerchia.
La garante del congresso Tina Santochirico
Questa è una giornata importante per il nostro partito.
Un partito, il Pd, nato dalla partecipazione popolare nel 2007 con le Primarie
e che in un solo anno, nella nostra regione ha visto nascere e istituirsi in tutti 131 paesi, circoli e coordinamenti al fine di rappresentare le istanze della nostra comunità.
Un anno di grande difficoltà che, ha investito tutta la scena politica, sociale e economica del nostro territorio e che, ha impegnato il Partito Democratico in sfide elettorali importanti
come quelle comunali, provinciali, politiche ed europee con risultati a volte incoraggianti altre che, invece, ci hanno indotto ad una riflessione seria e responsabile sull’azione del partito e, sulla necessità di dare uno slancio ed una rinnovata linfa
capace di dare risposte efficaci .
Il Partito democratico di oggi, è chiamato a rinnovare il progetto politico
che deve contraddistinguerlo e deve rispondere alle richieste di un partito
che ha la velleità di essere a vocazione maggioritaria,
di essere forza riformista così come immaginato e inteso nel momento della sua creazione.
Voglio ricordare che il nostro partito è nato dalla consapevolezza che era necessaria l’unione della TRADIZIONE POPOLARE con quella CATTOLICA-DEMOCRATICA e che all’origine del Pd sta la grande e, a volte, sofferta, scelta delle alleanze.
A quasi due anni dalla sua nascita , siamo chiamati a decidere sul percorso politico che il nostro partito deve intraprendere; e dobbiamo farlo chiedendoci,
innanzitutto, le motivazioni per cui questo grande progetto, in un arco cosi breve, seppur difficile, non è riuscito a infuocare gli animi e le aspettative dei nostri elettori
portandoci a perdere consensi.
Dobbiamo chiederci il perché, dopo la straordinaria partecipazione alle Primarie, che ha visto tanti uomini ,donne e giovani impegnati e coinvolti, ad oggi, la nostra organizzazione partitica manca di un’apertura plurale e trascinante.
Siamo caduti nella tentazione di emulare e controbattere il nostro avversario politico utilizzando le stesse armi di cui lui è possessore, i media.
Lo abbiamo fatto, perdendo di vista la nostra mission, la vocazione a cui eravamo chiamati, quella di costruire e rafforzare responsabilmente una nostra identità fondata su basi politiche solide.
Per questo siamo qui oggi.
Per riflettere sul ruolo e sul futuro del nostro partito.
Siamo stati per troppo tempo impegnati a discutere di noi stessi,
creando un clima di tensione che a nulla è servito e che a pochi interessava.
Il tutto, mentre i nostri avversari stavano ad osservare con occhio cinico e divertito i nostri comportamenti di auto cannibalismo ed autoreferenzialità.
Tutto questo deve appartenere al passato.
Il partito democratico dell’oggi, ha delle priorità ben precise:
- riempire di contenuti il nostro lavoro, pur stando all’opposizione al Governo nazionale ;
- fare un’opposizione alle scelte scellerate del governo Berlusconi facendo scelte unitarie, concrete e utili al popolo;
- un partito che muovendo dal territorio, sia riconosciuto come attore principale e responsabile per la costruzione del futuro;
in poche parole, un partito radicato nel cuore della società.
E’ questa la sfida che il PD si deve dare e per vincerla ha bisogno di impiegare le migliori menti e le migliori forze.
Non più un partito di scontro per la leadership ma luogo di confronto comune di idee e proposte; di discussione aperta e plurale e non di difensiva;
un partito capace di vedere ed analizzare i suoi limiti e le insufficienze registrate per ripartire con un progetto rinnovato e più forte.
Il Partito Democratico, quindi, come luogo di ricerca, di dialogo e formazione per una nuova classe dirigente.
Un partito che qualcuno definisce “la porta del mondo nuovo”, fatto di circoli, iscritti, dirigenti, simpatizzanti che con spirito di collaborazione discutono sui grandi temi: aborto, nucleare, green ecology, testamento biologico, diritti umani, guerra, Europa, Euromediterraneo..
Un partito solido, fatto di tanti amministratori, uomini, donne e giovani che si riconoscono in un grande progetto riformista e rigettano la società delle Passioni tristi, dominata dalla paura e dal timore di perdere i privilegi acquisiti piuttosto che essere capace di slancio e ricerca di nuovi valori in cui riconoscersi e diritti da affermare.
Un partito al quale ho voluto aderire con grande senso di abnegazione e di entusiasmo e del quale mi sono sentita orgogliosa di rappresentare.
L’ orgoglio di esserne parte viva, integrante ed attiva che mi induce, indipendentemente dal ruolo che ricopro e che ricoprirò a lavorare e collaborare con il mio partito per migliorare la società che viviamo.
L’operato che mi ha visto coinvolta nella funzione di Segretaria cittadina di questo grande partito, mi ha riempito il cuore di grande gioia ma soprattutto mi ha caricato di grandi responsabilità.
Ho intrapreso questa avventura e accettato questo compiti sapendo che, come in ogni gruppo sociale, ognuno è necessario ma nessuno è indispensabile.
Sin dalla nascita, il nostro circolo ha vissuto momenti di grande partecipazione alternati ad altri di estrema solitudine.
Momenti che hanno subìto, insieme a me, anche tutti coloro che, trovandosi a ricoprire ruoli istituzionali (sindaco, assessori, consiglieri), hanno trovato comunque la forza di assumersi in pieno le responsabilità a cui erano chiamati, mai nascondendosi dietro l’’alibi della “mancanza di partito”.
E’ sempre stato anche questo, per me fonte di stimolo per trovare le motivazioni per continuare il compito per cui ero stata designata.
Il partito c’era e c’è sempre stato, ha solo subito variazioni di rotta dovute a volte ad disaccordi del tutto legittimi anche se incomprensibili, e per cui tante volte, troppe volte, sono stati il freno della nostra azione politica.
Il partito, nonostante tutto, c’era e c’è sempre stato anche nelle scelte difficili come quelle amministrative o in quelle politiche quando eravamo chiamati a contribuire alla realizzazione del grande progetto del PD.
C’è anche ora che non abbiamo la nostra rappresentanza comunale e che vede il nostro territorio governato dal Commissario Prefettizio.
Sarebbe bello , e altresì gesto di grande responsabilità politica e onestà intellettuale che chi ha commesso degli errori ammettesse di averli compiuti, per guadagnare rispetto e ridare credibilità al partito.
Ci stiamo appropinquando alla nuova fase di alleanze politiche in vista delle amministrative e delle regionali del 2010.
Con una grande differenza rispetto a qualche mese fa:il bipolarismo per cui tanto ho, anzi, abbiamo lavorato, non sarà più perseguibile.
Il contesto politico-sociale del nostro paese è cambiato cosi tanto da dover destare amarezza e preoccupazione.
Molti comportamenti, i continui attacchi populistici - a volte senza viso-la cui unica intenzione è quella di demolire l’azione della politica al fine di screditare le persone e non di costruire una società più democratica, favoriscono esclusivamente un tessuto sociale in cui il confine tra lecito ed illecito, civile ed incivile, legale ed illegale si assottiglia
togliendo spazio alla memoria del passato e al desiderio di futuro.
La politica deve sapere accendere nuovi entusiasmi, avere nuove disponibilità – in nome degli interessi di Bernalda – a percorrere insieme un tratto di strada, deve saper risvegliare le coscienze di tutti.
L’etica non è il vestito bello che si indossa la domenica: è il senso dell’agire politico -come un compagno di partito usa ripetere spesso!
Questo è il senso del Partito Democratico: invertire la rotta, risvegliare nella gente l’entusiasmo, l’interesse,la voglia di partecipazione, di progettualità,di futuro.
Indipendentemente da chi, da questo momento, dopo di me , è chiamato a rappresentare il partito.
Una persona, una dirigente, che sono sicura ha a cuore il bene del partito e che lavorerà senza risparmiarsi per il bene comune.
La mia stima e il mio apprezzamento nei suoi confronti è maturato in questo periodo nel quale ho avuto modo di conoscerla.
Lascio il mio incarico di Segretaria ad una donna in gamba,
lascio il mio incarico a Nunziella Russo e chiedo di accoglierla con un applauso.
Concludo ringraziando gli elettori delle primarie, tutti gli amici e compagni e chi, mi ha testimoniato la propria stima.
Ai dirigenti, ai tesserati ai simpatizzanti voglio dire un ‘ultima cosa:
Amiamo di più questo nostro partito. E, rendiamolo ancora più GRANDE!
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