la nostra terra
lunedì 2 febbraio 2009
29/01/2009 Lacorazza a Paglica: “Il PDL non è né fresco né nuovo”.
“Il decreto anticrisi è insufficiente e assolutamente incapace di dare risposte ad imprese e famiglie soprattutto nel Mezzogiorno e in Basilicata. Vedo il consigliere Pagliuca in affanno e non vorrei aggiungere altro alle dinamiche che lo vedono coinvolto nel PDL, sino a mettersi contro, come è accaduto qualche mese fa, a provvedimenti che per la prima volta pongono al centro il territorio e rendono partecipe di questo processo, dandone centralità, il Vulture-Melfese”. E’ la replica di Piero Lacorazza a Nicola Pagliuca.
“Non per il gusto della polemica ma mi chiedo cosa è accaduto se, come lui dichiara, da anni rendiconta sui provvedimenti del centrosinistra e sistematicamente viene sconfitto alle elezioni regionali. Aldilà del dato personale per il quale evito di essere trascinato in una bagarre inutile vorrei ricordare che Nicola Pagliuca, candidato premier nel 2000 e consigliere regionale nel 2005, è parte di quel gruppo dirigente che misura e rileva sconfitte da quindici anni. Dovrebbe più facilmente farsi da parte chi perde e non chi vince!
Bisognerebbe evitare semplificazioni e interrogarsi più a fondo sul perché delle sconfitte del centrodestra in questa regione e non rubricare il tema sotto la voce clientele e potere, poiché quelle sono possibili, purtroppo, ad ogni livello di governo, di sottogoverno e di interessi. Mi pare difficile, quindi, che il PDL, quando si farà, possa essere alternativa credibile nell’assenza di un progetto per la Basilicata e di una classe dirigente che, attraverso salviette di fresh end clin, immagina di presentarsi fresca e nuova agli appuntamenti elettorali”.
Lacorazza: “Il decreto anticrisi del quale canta le lodi il Sen. Latronico è acqua fresca".
“Il decreto anticrisi del quale canta le lodi il Sen. Latronico è acqua fresca e francamente fa sorridere il confronto con la finanziaria regionale approvata dal centrosinistra che prevede: 23 milioni di riduzione per il costo della bolletta del gas e investimenti sulle fonti energetiche rinnovabili, 8 milioni per il sostegno ai lavoratori fuoriusciti dai processi produttivi, 5 milioni a sostegno dell’università, 20 milioni per aiutare il rapporto tra imprese e credito, 15 milioni per piccoli comuni ed aree interne, 18 milioni per misure di contrasto alla povertà e per le politiche sociali. E poi avremo modo e tempo nel corso delle nostre iniziative di confrontarci nel merito su atti e scelte che attengono al lavoro del Governo regionale e del centrosinistra lucano.”
E’ quanto ha dichiarato Piero Lacorazza, segretario regionale del PD, che continua:
“In una crisi economica e sociale di proporzioni storiche, e che annuncia ancora effetti ed esiti negativi, il Sen. Latronico descrive provvedimenti inconsistenti nella sostanza per famiglie ed imprese. Non si tratta di dividersi tra pessimisti e ottimisti ma il buon senso, il realismo e i dati dicono che manca una strategia ed una rotta del governo nazionale per uscire dalla crisi. Se il decreto anticrisi è debole per l’Italia, lo è ancora di più per il Mezzogiorno e per la Basilicata.
Sono settimane che il PDL chiede il voto anticipato; se questa è la prova del governo c’è da rimanere delusi e se, a proposito di ironie sull’anagrafe, da molti anni gli esponenti del centro destra provano ad arrampicarsi per approdare al governo della Regione senza riuscirci, qualche motivo ci sarà. Neanche sulla benzina sono stati attenti a difendere gli interessi della Basilicata distraendosi sulla necessaria attenzione che si doveva e si deve avere sui rischi e le opportunità del federalismo fiscale. Una vicenda sulla quale il Pd ha dimostrato tutta la sua responsabilità, offrendo una soluzione che va a beneficio dei cittadini, sacrificando la soddisfazione di una magra figura di un centrodestra che in campagna elettorale aveva promesso il dimezzamento del costo alla pompa.
Insomma adesso che il coro della richiesta delle elezioni anticipate appare abbastanza ridondante e dopo essersi esercitati ed autoconvinti che la crisi c’è solo da noi, gli esponenti del PDL dicano, oltre le conferenze e i comunicati stampa, cosa stanno facendo per il Mezzogiorno e per la Basilicata, dicano su quale progetto e con chi, uomini e donne, vorranno convincere i lucani. Non vuole essere un’indebita ingerenza ma visto che il PD, anche con le sue complicazioni è stato di fatto oggetto di tanta attenzione, ci auguriamo che per il bene della democrazia italiana che il PDL da cartello elettorale diventi partito.
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